Caso Croce, indagine al capolinea

Caso Croce, indagine al capolinea

Alessandra Serio

Caso Croce, indagine al capolinea

giovedì 18 Aprile 2024 - 12:50

Tutti gli indagati e le novità alla fine dell'inchiesta sui lavori al Torrente Bisconte di Messina

MESSINA – Gli investigatori hanno messo la parola fine agli accertamenti sulle vicende al centro del caso Croce, l’inchiesta sfociata nel clamoroso arresto dell’ex consigliere comunale di Messina e commissario regionale per il dissesto Maurizio Croce e il collaboratore Francesco Vazzana. Con l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, notificato dai tre titolari dell’inchiesta ai quindici indagati, cambia poco sul piano cautelare, almeno per il momento. Croce e Vazzana restano ai domiciliari, dopo che il Riesame ha rigettato entrambe le istanze di scarcerazione, ed ora attendono i prossimi sviluppi del caso.

I prossimi passaggi dell’inchiesta

I difensori hanno titolo però adesso a visionare tutti gli atti che compongono il fascicolo, e che hanno indotto la Procura a chiedere ed ottenere la misura cautelare per il manager pubblico e l’amico, possono decidere di chiedere un confronto con i titolari del caso, i magistrati Liliana Todaro, Marco Accolla e Antonino Carchietti, possono anche tornare davanti al giudice per le indagini preliminari provando a chiedere una misura cautelare meno afflittiva, essendo concluse le indagini.

Tra gli atti depositati nel fascicolo dalla Procura anche i decreti autorizzativi delle intercettazioni telefoniche. La sensazione è che tutto procederà a bocce ferme fino almeno all’udienza preliminare e che proprio sulle intercettazioni telefoniche sarà scontro tra Accusa e difese.

Tutti i nomi coinvolti

Non è cambiato infatti il quadro delle ipotesi d’accusa mosse dalla Procura sulla scorta delle indagini della Guardia di Finanza di Messina (contestate a vario titolo): corruzione, finanziamento illecito ai partiti, truffa e tentata truffa. Insieme a Croce, Vazzana, l’atto è stato notificato anche ad Emanuele e Giuseppe Capizzi, titolari delle imprese e “gola profonda” dell’inchiesta, Antonino Cortese e Rossella Venuti, sospesi dai rispettivi incarichi al Comune di Messina e alla struttura commissariale che Croce guidava, gli imprenditori Giovanni Pino, Rosario Arcovito e Davide Tommaso Spitaleri. Figurano tra gli indagati finali anche tre autotrasportatori i milazzesi Francesco Di Maio e Giuseppe Vaccarino e il barcellonese Francesco Mazzeo, i cui nomi figuravano già nei capi d’accusa formalizzati con il provvedimento d’arresto, e le due società di Capizzi, la Scs costruzioni edili e il Consorzio stabile costruttori, coinvolti nei lavori al torrente Bisconte Catarratti e negli altri reati ipotizzati.

Un altro indagato

La Procura ha chiesto il commissariamento di entrambe le società. Avvisato anche Giovanni Cocchiara, detto Enzo, ovvero l’altro “fratello” di Croce a favore del quale si sarebbe mosso Capizzi, intervenendo con dei lavori per conto del Commissario al Verdura Resort, la prestigiosa struttura ricettiva di Sciacca al cui interno Cocchiara era responsabile della sicurezza.

Ora la prossima mossa tocca ai difensori, gli avvocati Carmelo Peluso, Franco e Nunzio Rosso, Fabrizio Biondo, Pietro Pollicino, Candido Bonaventura, Giuseppe Lo Presti, Andrea Fares, Giuseppe Piazza, Corrado Rizzo, Maria Donata Licata e Vittorio Manes.

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