A Messina la terapia intensiva cardiologica più grande della Sicilia: 12 posti letto all'avanguardia

A Messina la terapia intensiva cardiologica più grande della Sicilia: 12 posti letto all’avanguardia

Carmelo Caspanello

A Messina la terapia intensiva cardiologica più grande della Sicilia: 12 posti letto all’avanguardia

mercoledì 24 Aprile 2024 - 13:22

INTERVISTE Un nuovo traguardo per l'Azienda ospedaliera universitaria: inaugurata l'unità diretta dal professore Gianluca Di Bella: rappresenta un punto di riferimento regionale per la cardiologia

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ASCOLTA l’intervista al professore Gianluca Di Bella
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Ascolta l’intervista alla rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari
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di Carmelo Caspanello


MESSINA – Un nuovo e moderno fiore all’occhiello per la sanità messinese. Questa mattina è stata inaugurata la nuova terapia intensiva coronarica (Utic) presso l’Azienda ospedaliera universitaria “Gaetano Martino”. La struttura, diretta dal professore Gianluca Di Bella, rappresenta un passo avanti significativo nel processo di rinnovamento della Cardiologia, che già nei mesi scorsi ha visto l’apertura della nuova Uosd di Cardiologia interventistica, diretta dal prof. Antonio Micari.

Con i suoi 12 posti letto monitorati e dotati dei più efficienti e moderni standard tecnologici, l’Utic si posiziona come la terapia intensiva cardiologica più grande della città di Messina e dell’intera Sicilia. La progettazione ha tenuto conto di ogni dettaglio per garantire un’elevata assistenza e sicurezza ai pazienti, tutelando al contempo la loro privacy e il comfort di pazienti e operatori sanitari. Una stanza degenza di isolamento a pressione negativa è inoltre presente per pazienti con malattia cardiaca acuta associata a problemi infettivi.

L’Utic si inserisce in un’area di 2000 metri quadrati al secondo piano del padiglione E dedicata alle malattie cardiovascolari, che comprende anche 10 posti di degenza ordinaria e 2 posti in Day Hospital. Completano il quadro due sale di emodinamica tra le più avanzate a livello europeo sul fronte tecnologico, un’area risveglio e spazi dedicati all’attività ambulatoria, con oltre dieci ambulatori attivi. “La nuova Utic – ha dichiarato la rettrice Giovanna Spatari – rappresenta un’ulteriore preziosa risorsa per la nostra Azienda ospedaliera, offrendo assistenza di eccellenza ai pazienti affetti da gravi patologie cardiache. Una struttura punto di riferimento per la città e che, grazie alle importanti dotazioni tecnologiche, è anche spazio di formazione di alta qualità per i nostri specializzandi”.

“Un reparto chiave nel quadro della strategia di rilancio dell’Azienda – ha commentato il commissario dell’Azienda ospedaliera Giorgio Giulio Santonocito – in grado da un lato di rispondere alle esigenze assistenziali di un vasto territorio che guarda al Policlinico come azienda di riferimento per le terapie ad alta complessità, e dall’altro quale luogo in grado di declinare in pieno la didattica e la ricerca che insieme all’assistenza costituiscono le tre anime dell’AOU di Messina”. Il professore Gianluca Di Bella, direttore dell’Utic, ha espresso la sua gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante progetto, dall’ufficio tecnico al manager Santonocito, alla rettrice.

L’INTERVISTA

Professore Di Bella, ci descrive la nuova unità di terapia intensiva cardiologica in parole semplici?
“La terapia intensiva cardiologica inaugurata oggi è un modulo di 12 posti letto dotato della tecnologia più moderna per gestire al meglio le situazioni critiche riscontrabili nei pazienti con sindrome coronarica acuta o malattia cardiaca acuta”.
Quali sono le principali caratteristiche che la distinguono come la più grande e moderna terapia intensiva cardiologica di Messina e della Sicilia?
“Certamente il modulo di 12 posti letto rappresenta il massimo disponibile. Le caratteristiche principali includono la vicinanza e la continuità con la cardiologia e la terapia intensiva cardiologica, nonché con le sale di cardiologia interventistica. Inoltre, la struttura è dotata di dispositivi che consentono la gestione automatica dei gas medicinali e delle terapie infusionali, insieme a letti estremamente moderni che permettono anche interventi di microchirurgia in pazienti non mobilizzabili durante la fase acuta”.

Questa progettazione ha tenuto conto del comfort, della riservatezza dei pazienti e dell’efficienza del lavoro del personale medico?
“Assolutamente sì. La terapia intensiva cardiologica è stata progettata dal nostro ufficio tecnico, coordinato dall’ingegnere Trifirò, per garantire il massimo comfort e la massima riservatezza ai pazienti, oltre a ottimizzare l’efficienza del lavoro del personale medico. La struttura è stata suddivisa in più ambienti, con due macroambienti di 3-4 posti letto ciascuno e altri due ambienti con due posti letto ciascuno. Inoltre, sono stati implementati sistemi a vetri per consentire la supervisione dei pazienti in modo sicuro”.

Ci sono anche stanze di degenza e isolamento a pressione negativa. In che modo garantiscono la sicurezza dei pazienti e degli operatori in caso di malattie infettive?
“Le stanze di degenza e isolamento a pressione negativa sono progettate in modo tale che la pressione all’interno sia inferiore rispetto alle zone circostanti. Questo, unito a porte automatiche e due percorsi differenziati per il personale, impedisce la diffusione di infezioni attraverso l’aria e garantisce la sicurezza del personale durante le procedure di vestizione e svestizione. Parlando delle dimensioni della struttura, siamo davanti a un investimento significativo per la città di Messina e l’università. La terapia intensiva cardiologica occupa una superficie di circa 500 metri quadrati, insieme alla cardiologia e alle sale di cardiologia interventistica. Queste sale, dirette dal professor Micari, sono all’avanguardia”.

Come si integra la nuova unità con la cardiologia interventistica?
“La nuova unità è parte di un unico progetto che integra la terapia intensiva cardiologica con la cardiologia interventistica. Le strutture sono collegate da un corridoio interno che garantisce un passaggio sicuro tra le due, evitando zone non protette. Questa contiguità favorisce una gestione più fluida dei pazienti che richiedono interventi di emodinamica”.
Quali sono i benefici concreti per i pazienti?
I principali benefici per i pazienti includono un aumento del numero di posti letto disponibili, consentendo una maggiore capacità di accoglienza per i pazienti che necessitano di cure urgenti. Inoltre, l’uso della tecnologia all’avanguardia e la presenza di personale altamente qualificato migliorano la qualità delle cure offerte”.
Guardando al futuro, quali sono i progetti di sviluppo e miglioramento previsti?
“L’obiettivo è avvicinarsi alle cardiologie moderne, con un’attenzione particolare alla prevenzione e alla cura personalizzata. Ci impegniamo a continuare a migliorare l’assistenza offerta, utilizzando le risorse e il personale disponibili per garantire il massimo livello di cura ai nostri pazienti”.

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