Pasqua, pasticcerie a rischio in Sicilia: servono 1.160 artigiani. Messina resiste con 757 attività

Pasqua, pasticcerie a rischio in Sicilia: servono 1.160 artigiani. Messina resiste con 757 attività

Carmelo Caspanello

Pasqua, pasticcerie a rischio in Sicilia: servono 1.160 artigiani. Messina resiste con 757 attività

venerdì 29 Marzo 2024 - 13:35

La Città dello Stretto si conferma un'eccellenza del Made in Sicily, nonostante le difficoltà del settore. I dati

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di Carmelo Caspanello

MESSINA – Siamo ormai alla Vigilia di Pasqua e i siciliani scoprono, sorpresi, che nella loro regione mancano all’appello oltre mille pasticcieri, gelatai e panettieri. Un’assenza pesante che ha rischiato  di mettere a rischio la produzione dei tipici dolci pasquali, vanto della tradizione isolana. Un “buco” di 1.160 figure professionali, pari al 62% dei 1.870 previsti in ingresso, come emerge da uno studio dell’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia. Un problema che non riguarda solo il comparto dolciario, ma che affligge quasi tutti i settori artigianali dell’isola.

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Daniele La Porta

“Le micro e piccole imprese – spiega Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Sicilia – affrontano grandi disagi nel reclutare personale qualificato. La carenza di figure professionali è un problema serio che ci preoccupa e che richiede interventi urgenti. Dobbiamo investire di più nell’istruzione, nella formazione professionale e nell’apprendistato per colmare questo gap di competenze e dare nuova linfa ai nostri settori produttivi. Il dato che ci consegna il nostro Osservatorio non può non allarmarci ed è bene correre ai ripari”.

Nonostante le difficoltà, i siciliani potranno comunque gustare i loro dolci tipici. Saranno infatti 279 i tipi di prodotti della tradizione presenti sulle tavole degli isolani, grazie all’offerta di oltre 5 mila imprese artigiane, il 75% delle quali a conduzione familiare. Ma c’è un’altra tegola che pende sulla testa dei pasticcieri: l’aumento vertiginoso dei costi delle materie prime.

Messina, un’eccellenza dolciaria nel panorama siciliano

A Messina, la tradizione dolciaria regna sovrana. Con una vocazione artigianale che sfiora il 72,6%, la città dello Stretto si posiziona al quinto posto in Sicilia per numero di pasticcerie e imprese del settore dolciario. Su un totale di 1.043 attività, ben 757 sono a conduzione artigianale, a dimostrazione della forte identità territoriale e del profondo legame con le antiche ricette tramandate di generazione in generazione. Le pasticcerie artigiane, in particolare, sono 268 su 358 totali, con un’incidenza del 74,9%. Un dato che conferma la centralità del comparto dolciario nell’economia messinese e la sua capacità di attrarre e fidelizzare una clientela affezionata. A livello provinciale, Messina si distingue per la sua alta concentrazione di imprese artigiane del settore dolciario. La percentuale del 72,6% supera infatti la media regionale del 75,3%, posizionandosi alle spalle di Enna (83,3%), Agrigento (81,6%), Trapani (77,8%) e Siracusa (77,1%). Un’eccellenza che si traduce in una varietà di prodotti tipici che allietano le tavole pasquali dei messinesi e non solo. Dalle colombe pasquali decorate con maestria ai cannoli siciliani ripieni di ricotta, passando per le cassate e i biscotti di mandorla, la tradizione dolciaria messinese offre un’ampia gamma di sapori e di profumi in grado di conquistare anche i palati più esigenti.

La scheda

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Nonostante le tensioni sui costi delle materie prime, i prezzi della pasticceria crescono a un ritmo più moderato. Lo zucchero, ad esempio, ha registrato un aumento del 28,4% nel 2023, mentre il cacao ha più che raddoppiato il suo valore (+107,9%) in un anno. Nel periodo pasquale 2021-2024, i prezzi della pasticceria fresca sono cresciuti del 10,9%, decisamente meno rispetto ai prodotti alimentari (+21,2%) e alla pasticceria confezionata (+23,6%). La tavola di Pasqua siciliana si conferma ricca di sapori e tradizione, con ben 279 prodotti tipici. Tra questi, primeggiano le paste fresche e la panetteria, la biscotteria, la pasticceria e la confetteria (94 prodotti, pari al 33,7%). Seguono i prodotti vegetali (83, 29,7%) e la gastronomia (37, 13,3%). Un’occasione per celebrare l’eccellenza del Made in Sicily, nonostante le sfide del momento.

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