“Un fortissimo furore”, concluse le riprese del film girato tra la riviera jonica e Catania

“Un fortissimo furore”, concluse le riprese del film girato tra la riviera jonica e Catania

Gianluca Santisi

“Un fortissimo furore”, concluse le riprese del film girato tra la riviera jonica e Catania

giovedì 28 Marzo 2024 - 14:00

Il primo lungometraggio di Nello Calabrò. Protagonista Nella Tirante. Per sostenere la post-produzione lanciato un crowdfunding

Sta nascendo in Sicilia un piccolo ma importante film indipendente. Si intitola “Un fortissimo furore” e lo firma il regista Nello Calabrò, al lungometraggio d’esordio, che ha già completato le riprese tra la riviera jonica e la città di Catania. A breve inizierà la fase di post-produzione, sostenuta da un crowdfunding. L’obiettivo della campagna, che si concluderà tra tre mesi, è raccogliere i 10mila euro necessari per completare il film: il montaggio, il montaggio del suono e il sound designer, il color grading, il mix audio e arrivare così al master finale. 

Una fase in cui saranno coinvolte due autentiche eccellenze del cinema italiano. Curerà il montaggio Cristiano Travaglioli, montatore di tutti i film di Paolo Sorrentino da “Il divo” in poi e vincitore dell’European film award per “La grande Bellezza” e del David di Donatello per “Anime Nere” di Francesco Munzi. Il sound designer del film sarà invece Marco Saitta re-recording mixer, sound designer e sound editor, recente vincitore dell’Efa per “Il buco” di Frammartino. Numerose le “ricompense” previste per i sostenitori, da semplici cartoline alle t-shirt, dalle shopper in cotone alle tavole dello storyboard originale.
“Sostenere la raccolta fondi vuol dire rendere possibile la prosecuzione di un progetto cinematografico che ha il suo segreto e la sua forza nell’entusiasmo”, spiega Nello Calabrò.

Il film

“Un fortissimo furore” è un progetto totalmente indipendente senza alcun finanziamento pubblico. Il film è liberamente ispirato ad alcuni casi di cronaca nera: un omicidio apparentemente inspiegabile e di una violenza efferata nella Firenze dei primi anni 2000 e, in anni più recenti, a Monza, quello di un uomo che ha accoltellato indiscriminatamente i clienti di un supermercato ferendone cinque e uccidendone uno. Per l’assassino “erano tutti felici” e andavano puniti perché lui non lo era. Uccidere la felicità degli altri perché sono considerati “felici, troppo felici”. “Questa pulsione è forse latente anche in ognuno di noi?”, si chiede l’autore.

La protagonista

Trasformato e reinterpretato nella sua versione cinematografica, mostra la quotidianità di Desideria, una donna chiusa in una fortezza di solitudine. La interpreta Adele Tirante, al suo primo film da protagonista dopo esperienze a teatro e al cinema, dove è stata diretta da nomi di primissimo piano come Giuseppe Tornatore, Michael Radford, Ridley Scott e Roberto Andò.

Adele Tirante
Adele Tirante

“Il suo contributo – racconta Nello Calabrò – è stato fondamentale protagonista già in fase di scrittura. Senza di lei il film non sarebbe stato possibile”. Autrice e cantante molto apprezzata, Adele Tirante interpreterà anche i brani della colonna sonora: una canzone francese degli anni trenta “Je Suis Seule ce soire” e un’aria dell’Otello di Verdi.

Le riprese

“L’ambientazione del film è una citta generica, non ben identificabile”, prosegue Calabrò. Le location sono state individuate tra Catania e alcuni paesi della riviera ionica messinese: Roccalumera, Nizza, Scaletta Zanclea e S. Teresa di Riva. “Il progetto – continua il regista – è stato possibile grazie a una piccola troupe, o meglio, una ciurma piratesca, che si è “sacrificata” alle esigenze del set e dove ognuno ricopriva più ruoli. Unico modo di portare a termine le riprese”.
“Un fortissimo furore”
è in bianco e nero formato quattro terzi, con un prologo ed un epilogo a colori e in formato sedici noni.
“Il bianco e nero e il formato “ridotto” – spiega Calabrò – sono una conseguenza della scelta di “avvicinarsi” a Desideria, di limitare la porzione di spazio intorno al suo personaggio per non farsi distrarre dal mondo e dai suoi colori; mondo che lei per prima non guarda e non vede”.

Il trailer del film

Il regista

Nello Calabrò vive a Roccalumera ma lavora prevalentemente a Catania come drammaturgo della Compagnia Zappalà Danza. Si è laureato al Dams di Bologna con una tesi in storia del cinema su “Il sonoro nel cinema di Sergio Leone” e diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Dopo vari cortometraggi e documentari, ultimo in ordine di tempo “Andare” (2023) realizzato insieme al contrabbassista e compositore Nello Toscano, firma adesso il suo primo lungometraggio.  Insieme a Roberto Zappalà negli ultimi vent’anni ha curato la drammaturgia di tutti gli spettacoli della Compagnia Zappalà Danza. Tra questi, “A. Semu tutti devoti tutti?” e ”La nona”, premi “Danza&Danza” come migliori spettacoli italiani dell’anno; e, ultimo in preparazione, “Après-midi d’un faune/Bolero/Le sacre du printemps (trilogia dell’estasi)”, la cui prima assoluta sarà a fine maggio al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Firenze).

Calabrò tiene inoltre incontri e lezioni di storia del cinema e del linguaggio cinematografico presso università, festival e associazioni culturali. Ha curato varia pubblicazioni e scritto il saggio “Passi falsi. Drammaturgia come metodo investigativo”.

Nello Calabrò
Nello Calabrò

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