Espropri per il ponte, "allarme per l'accesso al credito"

Espropri per il ponte, “allarme per l’accesso al credito”

Redazione

Espropri per il ponte, “allarme per l’accesso al credito”

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martedì 16 Aprile 2024 - 15:30

A porre il problema la Fisac-Cgil: "Problemi anche relativi ai mutui"

MESSINA – La Fisac-Cgil Messina, insieme con la Cgil, lancia “un allarme per il rischio economico e sociale che potrebbe nascere dagli espropri e dagli asservimenti collegati al progetto ponte relativamente all’accesso al credito e mutui esistenti”.
“Come Fisac (Federazione italiana sindacale lavoratori assicurazione e credito) da sempre siamo a fianco delle lotte per il no al ponte e per direal rispetto dell’ambiente, delle persone, della messa in sicurezza del territorio e di tutte quelle opere utili di mobilità e riqualificazione”, sostiene Marcella Magistro, segretaria generale della Fisac Cgil Messina.

Prosegue Magistro: “Oggi alla luce delle nuove fasi relative all’avanzamento delle procedure di espropri e asservimento, con il sindacato del credito, lanciamo un allarme per le ricadute possibili per le persone coinvolte. Nel caso di espropri, ove insistono ancora mutui, e quindi ipoteche bancarie, potrebbe esserci, nella ricerca di altro immobile, un possibile rischio di indebitamento e di difficoltà di accesso al credito. Il tutto soprattutto in presenza di capacità reddituali insufficienti, possibilmente anche rivenienti da redditi da pensioni. E, in questo caso, anche per un possibile superamento del tetto dell’età (poiché è necessario il compimento del 75simo anno di età entro la scadenza del piano di ammortamento) o anche per la presenza di eventuali mutui residui per ristrutturazione. Questo per le persone, per le famiglie, ma anche per le aziende con immobili o terreni”.

“Dagli espropri problemi legati ai mutui”


“Da quando è stato pubblicato l’elenco degli espropri credo che si sia acquisita una nuova visione, da parte della città, rispetto alla questione ponte”, osserva il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti. “Sono 1500 pagine – dice – fatte di numeri, particelle, ma soprattutto sono pagine amare fatte di nomi, di persone che si sono ritrovate coinvolte improvvisamente in questo progetto “ponte dello stretto” che di fatto tocca e distrugge un’intera città”.
La Cgil evidenzia che, nell’elenco, ci sono espropri per procedere agli abbattimenti degli immobili, case e interi palazzi, ma anche asservimenti, che di fatto vedranno case utilizzate a servizio dei cantieri, non abbattute, ma nelle quali non si potrà vivere.
“Chi si troverà a dover lasciare la propria abitazione – continua Marcella Magistro – l’immobile della propria azienda, il terreno, e nello stesso tempo a dover estinguere il proprio mutuo, potrà trovarsi in una situazione di disagio e sofferenza, che potrebbe portare ad una serie di rischi. Non sarà semplice poter accedere nuovamente ad una linea di credito”
“Insomma – aggiunge il segretario generale Pietro Patti – c’è chi potrà trovarsi, dovendo procedere all’estinzione del mutuo e poi cercare altra soluzione, con indennizzi non sufficienti per l’acquisto di una casa in linea con quella già abitata ed espropriata”.
“Per questo – fa presente la segretaria della Fisac Messina, Magistro – si cercherà di monitorare, anche come categoria, la questione per poter mettere in campo tutte quelle azioni necessarie, anche in rete con la città, a supporto delle persone, delle famiglie, delle aziende colpite e di tutto il territorio”.

Nella foto lo Sportello espropri al Palacultura di Messina.

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