De Luca: "Con il ponte scippo di risorse per Sicilia e Calabria"

De Luca: “Con il ponte scippo di risorse per Sicilia e Calabria”

Redazione

De Luca: “Con il ponte scippo di risorse per Sicilia e Calabria”

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venerdì 26 Aprile 2024 - 01:23

Il leader di Sud chiama Nord: "Io pensavo alla grande opera per un rilancio infrastrutturrale del sud. Questa operazione invece avviene sulle teste die messinesi e siciliani"

MESSINA – “Libertà è unirsi per il bene…”. Partono inno e video della lista Libertà per le Europee, guidata dal leader Cateno De Luca, e a Torre Faro tutti attendono il grande capo. Hanno già parlato il sindaco Basile, il vicesindaco Mondello e il direttore generale Puccio. E ora tocca a De Luca in un intervento dal titolo inequivocabile:  “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Il ponte sullo Stretto secondo il capo di Sud chiama Nord: “Noi pensavamo al ponte nell’ottica di una civilizzazione infrastrutturale del Meridione, con l’alta velocità fino a Villa San Giovanni e sostituendo la monorotaia dei Borboni. Mi ricordo la Frecciabianca che è durata quindici giorni dopo l’inaugurazione con Musumeci e Falcone. Noi pensavamo a potenziare il porto di Gioia Tauro e quello di Augusta. Il tutto, secondo la visione di Craxi, nell’intenzione di fare della Sicilia come piattaforma dell’euromediterraneo, facendo passare qua tutte le merci. In questo progetto c’era anche il ponte sullo Stretto, che creava quella piattaforma. Io sono stato sempre per quella visione”.

Cateno De Luca a Torre Faro

Mette in rilievo De Luca: “50, 70 milardi? Di quanto c’era bisogno per realizzare questa visione? Richiedeva tutto quello che fino ad ora è stato negato al Meridione e alla Sicilia. Questo è il mio disegno politico e fa parte della campagna elettorale. Io non ho cambiato idea. Ora è differente la situazione: c’è una strategia diversa che non può però passare sulla mia testa e soprattutto su quella della città. Ricordo la delibera di giugno dell’8 febbraio 2021: proposta di diffida al governo nazionale e agli organi europei per il Pnrr in merito al Recovery Fund. Era la Giunta De Luca, con Basile direttore generale, e l’atto di diffida è l’azione che ho portato avanti in solitudine quando ci siamo ritrovati a dover affrontare il rilancio nella fase post Covid. Mille miliardi dall’Unione europea e l’Italia ne ebbe di più sulla base delle condizioni di ogni singolo Stato membro. Ovvero, l’esitenza di un sud che, in ambito europeo, rappresenta il territorio sotto il profilo sociale e infrastrutturale più depresso il territorio. Come divario territoriale, una situazione analoga a quella del nostro sud non esiste in nessuno Stato d’Europa”.

“Ogni giorno il sud subisce uno scippo di risorse”

Continua il deputato regionale e sindaco di Taormina: “Popolazione, prodotto interno lordo e tasso di disoccupazione: in base a questi tre criteri ottennemmo quasi 200 milardi, il 75 per cento delle risorse in un mix tra fondo perduto e prestiti a lungo periodo. E il Meridione era quello che necessitava di più risorse per potersi risollevare. Poi ci fu lo scippo. Prima è stato dato il 35 per cento di queste somme e poi si arrivò al 40 per cento. Ora, con le attuali operazioni di Giorgina (la presidente del Consiglio, n.d.r.), quella che doveva togliere le accise, si sta continuando a martoriare il Meridione. Il ministro Fitto ha tolto ulteriormente al Meridione. Ad esempio, e mi rivolgo al direttore generale Puccio, come è finita con il i 50 milioni per il progetto Dopo di noi all’ex Città del ragazzo?”. Risponde Puccio: “È stato approvato e sono stati aggiudicati i lavori, che entro pochi mesi partiranno”. E De Luca: “Siamo stati fermi un anno e mezzo per questo progetto per il gioco delle tre carte del ministro Fitto”.

“A Messina abbiamo difeso il progetto Dopo di noi”

Spiega Puccio: “Abbiamo finanziato il progetto con il Pnrr, essendo in regola con i tempi, ma a livello nazionale avrebbero voluto strarciarlo e ci era stato proposto di utilizzare in alternativa i Fondi sviluppo e coesione, che già ci toccano per fare altre cose”. Per De Luca, è “l’esempio di uno scippo che abbiamo sventato perché, rispetto ad altre Cittrà metropolitane, dove sono saltati progetti importanti, correvamo con la progettazione. Noi siamo riusciti a difendere il progetto. Ci toglievano questi fondi e ce ne volevano dare altri che già appartenevano alla Sicilia. Ogni giorno il sud subisce uno scippo”.

E ancora De Luca: “Oggi il ponte è uno scippo che subiamo noi siciliani. In base alla legge dello Stato, e non si parla più di corridoio Berlino-Palermo, vengono destinati 718 milioni di euro prelevati dal Fondo sviluppo e coesione a regia stale (Fsc). Soldi del Meridione, per fare le grandi infrastrutture, prelevati e autorizzati dal presidente Schifani. E ancora; un miliardo e 600 milioni del Fondo, 200 tolti alla Calabria. Il resto è tolto alla Sicilia. E, con tredici o quindici milardi previsti per la grande opera, ci saranno, negli anni, almeno cinque/sei revisioni prezzi. Intanto un miliardo e quattrocento milioni sono tolti alla Sicilia”.

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