Impianto rifiuti di Mili, Lo Giudice fiducioso: “Gara a breve, lavori al via entro il 2024” AUDIO

Impianto rifiuti di Mili, Lo Giudice fiducioso: “Gara a breve, lavori al via entro il 2024” AUDIO

Carmelo Caspanello

Impianto rifiuti di Mili, Lo Giudice fiducioso: “Gara a breve, lavori al via entro il 2024” AUDIO

martedì 16 Aprile 2024 - 13:10

Il presidente della Srr determinato dopo lo stop di inizio anno: “Opera fondamentale per costi e impatto ambientale”

danilo lo giudice
Ascolta l’intervista al presidente della Srr Messina, Danilo Lo Giudice
carmelo caspanello
di Carmelo Caspanello

MESSINA – Dopo lo stop dovuto al ritiro delle aziende preselezionate, la Srr Città Metropolitana (la Società di regolamentazione dei rifiuti, che rappresenta 47 comuni, presieduta da Danilo Lo Giudice) rilancia il progetto per l’impianto di trattamento rifiuti a Mili Marina. L’obiettivo è ambizioso: smaltire il 40% dei rifiuti prodotti da Messina e da altri 25 comuni della provincia, circa 300mila abitanti. L’impianto, finanziato con 27 milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sorgerà su un’area di 13mila metri quadrati e potrà trattare fino a 50mila tonnellate all’anno di Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano) e 10mila tonnellate di frazione verde. Meno costi, più ambiente: l’impianto di Mili Marina punta a ridurre i costi di smaltimento per i comuni (da 340-350 a 110-120 euro a tonnellata) e l’impatto ambientale. I rifiuti non dovranno più viaggiare per mezza Sicilia per essere trattati, con un beneficio per l’aria e per il suolo.

Presidente Danilo Lo Giudice, che tempi ci sono per la realizzazione dell’opera?
“Siamo ormai alla fase della gara e questo è l’obiettivo che ci siamo posti da qui ai prossimi giorni. Avevamo già avviato un dialogo competitivo che purtroppo non è andato a buon fine, da qui l’approvazione tecnica per quanto riguarda gli elaborati con il supporto anche di Invitalia. Adesso siamo pronti ormai per avviare le procedure di gara e questo ci consentirà così di poter attuare nel più breve tempo possibile la realizzazione di questo impianto che è fondamentale per la città di Messina ma anche per gli altri 46 più comuni della Srr. Parliamo dell’area jonica ma potranno accedervi e sono certo che sarà così tutti i comuni che fanno parte della Srr. Questo consentirà un risparmio notevole da un punto di vista economico per i comuni che avranno a disposizione un impianto per il trattamento del forso che rappresenta una parte della frazione di rifiuto importante che ci consentirà sicuramente di poter fare bene. E’ chiaro che parliamo di un iter complesso, ma l’obiettivo nostro è quello di poter sfruttare il finanziamento ottenuto, i circa 30 milioni, proprio per riuscire a realizzare l’impianto e poi da qui in una fase successiva prevedere anche quello che sarà la gestione che è un altro aspetto sicuramente essenziale e fondamentale che consentirà comunque al nostro territorio, alla nostra provincia di Messina di completare in maniera organica e circolare quello che è il percorso che i rifiuti devono fare”.

E qui parliamo di quello che dovrebbe essere l’obiettivo, cioè ottimizzare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ridurre i costi e questa è una nota dolente perché aumentano sempre di più per i cittadini e un basso impatto ambientale attraverso l’innovazione tecnologica.
“E’ chiaro che i cittadini rispetto a una percentuale di raccolta differenziata importante, cosa che avviene ormai in molti comuni, subiscono la carenza degli impianti che è il primo problema che sicuramente riguarda la Sicilia, ma basti pensare che la Regione siciliana lo scorso anno ha stanziato delle risorse importanti da destinare ai comuni per abbassare la tariffa e quindi venire incontro a una necessità della Regione, sottolineo di portare i rifiuti fuori Regione e quindi all’estero, stanzia queste risorse per poi dopo qualche mese fare un decreto di annullamento di queste risorse e quindi trovarci nuovamente noi in una situazione di dover fare i dazzieri nei confronti dei cittadini. Ora cosa dovremmo fare noi sindaci? Dovremmo modificare le tariffe e aumentarle dopo che già nei nostri piani economici e finanziari quelle risorse sono state stanziate? E’ chiaro che la gente poi non capisce più nulla e dice sì, bello, facciamo il 75% di raccolta differenziale, però la bolletta anziché diminuire aumenta. Questo è un principio che non può più essere tollerato”.

In che modo l’impianto di Mili si può inserire o si inserisce nel più ampio piano di gestione dei rifiuti della Regione siciliana, considerato che le ha toccato il tasto regionale.
“Intanto partiamo da un principio, non esiste un piano rifiuti regionale in questo momento, la tanto citata riforma dei rifiuti a livello regionale approdò in Aula nella scorsa legislatura per stare circa 7-8 minuti e poi essere rispettiva nuovamente al mittente e da allora non si ha più traccia. Sono stati fatti degli incontri con i presidenti dell’Srr per fare quella che è una programmazione, si parla di due impianti importanti, uno sul Catania e uno sul Palermo, a Messina come sempre ci pensiamo noi, mi viene da dire, ma a questo punto però è chiaro che bisogna fare un quadro essenziale della situazione perché quello che è il fabbisogno dei nostri comuni deve essere soddisfatto. Noi abbiamo fatto un percorso come Srr Messina con tutta una serie di programmazioni rispetto a quelli che sono gli impianti esistenti e quelli da realizzare che ci consentirà di poter completare il ciclo dei rifiuti e mi auguro che sia così perché questo significa riuscire a dare risposte concrete, al contempo però dico che non si può sempre gettare tutto sui comuni ma è necessario invece che la Regione possa fare e faccia la sua parte perché altrimenti diventa difficile”.

In che modo l’impianto finanziato dal Pnrr contribuirà a ridurre l’impianto ambientale delle attività della Srr a Messina?
“Sicuramente c’è un primo passaggio, noi oggi conferiamo i rifiuti fuori dalla nostra provincia in impianti privati, ci tengo a sottolinearlo, con costi che vanno dai 340 ai 350 euro a tonnellata, ovviamente la presenza dell’impianto di Mili ci consentirà di ridurre notevolmente i costi perché avremo una tariffa che potrà arrivare intorno a 110-120 euro a tonnellata, questo è il primo aspetto che credo sia essenziale e fondamentale; due eviteremo che i nostri camion continuino a girare la Sicilia dove i rifiuti partano da Messina per arrivare a Palermo o per poi ritornare a Catania, Lentino o altrove… Sicuramente da un punto di vista di impatto ambientale c’è già un aspetto fondamentale in questo, è chiaro che rappresenta una porzione importante della raccolta differenziata e questo ci può consentire sicuramente da un punto di vista ambientale di poter fare un ulteriore passo in avanti”.

La tempistica prevista per l’avvio dell’opera?
“La tempistica per l’avvio dell’opera dipende da quelle che saranno le procedure di gara che ahimè per impianti così importanti possono presentare sempre delle criticità, aspettiamo di concludere le procedure di gara e credo nel giro di due anni, due anni e mezzo di poter già avere un quadro sicuramente abbastanza chiaro per vedere realizzata l’opera, sicuramente l’obiettivo nostro è entro il 2024 di poter avviare già i lavori”.

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