La carenza dei pediatri a Messina, La Fauci alla Regione: "Insostenibile averne solo 22"

La carenza dei pediatri a Messina, La Fauci alla Regione: “Insostenibile averne solo 22”

Giuseppe Fontana

La carenza dei pediatri a Messina, La Fauci alla Regione: “Insostenibile averne solo 22”

venerdì 29 Marzo 2024 - 12:00

Il vicepresidente del Consiglio comunale ha lanciato ancora una volta l'allarme: "Un grande problema per un territorio così vasto e complicato"

MESSINA – La carenza di pediatri a Messina torna sul tavolo della Regione, con la nota scritta dal vicepresidente del Consiglio comunale Giandomenico La Fauci indirizzata al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, al presidente della commissione sanità Giuseppe Laccoto, all’assessora alla Sanità Giovanna Volo e al commissario straordinario dell’Asp Giuseppe Cuccì.

La Fauci: “Territorio vasto e complicato”

La Fauci ha spiegato che la carenza riguarda il “distretto Messina Nord che si estende da Tremestieri al Comune di Rometta. Insomma, un territorio vasto e complicato. La questione che sollevo rappresenta un problema che non solo limita il diritto alla libera scelta e alla tutela della salute dei nostri bambini, ma mette anche a dura prova le famiglie, costrette spesso a ricorrere a servizi privati, che spesso vedono protagonisti gli stessi medici del SSN che nel pubblico non hanno possibilità di ricevere i pazienti, o a intasare i pronto soccorso”.

“Insostenibile solo 22 pediatri attivi”

“La nostra comunità – ha proseguito – si trova di fronte a una situazione insostenibile, con solo 22 pediatri attivi, due dei quali prossimi al pensionamento, per fronteggiare le esigenze di una popolazione pediatrica in continua crescita. Negli ultimi anni, abbiamo assistito al pensionamento di 9 pediatri, un fenomeno che ha aggravato ulteriormente la situazione, costringendo i bambini oltre i 6 anni a rivolgersi ai medici di medicina generale, meno specializzati in pediatria. La salute dei nostri bambini è una priorità assoluta, un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione Italiana, e il Servizio Sanitario Nazionale deve assicurare l’accesso equo alle prestazioni sanitarie. È per questo che ho deciso di agire, sollecitando un’attenzione immediata e misure concrete per affrontare questa emergenza. La mia lettera chiede una revisione dei criteri di assegnazione dei pediatri e la creazione di incarichi definitivi, adeguati alle reali esigenze della nostra popolazione pediatrica”.

E ha concluso: “Confido nella sensibilità e nell’impegno delle istituzioni e dei professionisti della sanità per trovare soluzioni rapide ed efficaci. È essenziale lavorare insieme per garantire che ogni bambino abbia il diritto a ricevere cure adeguate e che le famiglie possano avere fiducia in un sistema sanitario pubblico accessibile e di qualità. Grazie per il vostro supporto e l’attenzione a questa questione critica”.

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