"La Scuola di radioterapia messinese è un'eccellenza. Ma molti medici devono emigrare"

“La Scuola di radioterapia messinese è un’eccellenza. Ma molti medici devono emigrare”

Redazione

“La Scuola di radioterapia messinese è un’eccellenza. Ma molti medici devono emigrare”

martedì 23 Aprile 2024 - 07:02

Il punto di vista del dottor Elvio Russi in occasione del congresso nazionale che si è svolto a Messina

MESSINA – Una completa panoramica delle novità a livello internazionale in campo radioterapico. E’ emersa durante il congresso nazionale di radioterapia “Ettore Castronovo”, che si è svolto all’Università di Messina nell’ultimo fine settimana.

Un evento scientifico che ha confermato come nella città dello Stretto sia presente un’eccellenza italiana in questo campo, risultato dovuto al lavoro della Scuola di radioterapia diretta dal professore Stefano Pergolizzi.

Il congresso, presieduto dai medici Anna Santacaterina e dal Pietro Delia, ha visto la partecipazione di relatori di altissimo spessore provenienti dalle migliori università e centri radioterapici italiani, tra cui Firenze, Brescia, Cuneo, Catania e Palermo.

Tutto questo è stato possibile grazie alle riflessioni e discussioni di alto profilo lanciate sul campo soprattutto dai giovani medici della Scuola Radioterapica Messinese, una scuola che sta rendendo questa specializzazione una delle eccellenze d’Italia.

“Tanti giovani medici sono costretti a emigrare al nord”

“Molti di questi giovani medici di valore – nota con amarezza il dottor Elvio Russi, responsabile della Radioterapia dell’Istituto oncologico di Sperone Messina negli anni 1986-1992, ex direttore del dipartimento Radiologico dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo e presidente della società scientifica di radioterapia italiana (Airo) negli anni 2015-2018 – si vedono costretti ad abbandonare il loro territorio ed emigrare al Nord Italia per ottenere un lavoro stabile. Eppure, la Regione Sicilia necessita di specialisti di radioterapia. Un esempio è la Radioterapia dell’ospedale Papardo che, dotata di 3 ottime apparecchiature, dispone di un organico competente, ma molto al di sotto degli standard nazionali. Esempio, purtroppo, che si ripete anche in altre realtà siciliane. Un fenomeno migratorio che persiste, come a me capitato oltre 30 anni fa, che depaupera Regioni come la Sicilia e la Calabria di professionisti di valore, che potrebbero portare un distintivo valore alla crescita e sviluppo del proprio territorio. Auspico che gli sforzi fatti e i brillanti risultati raggiunti dalla scuola radiologica messinese abbiano la forza diffusiva trasmessa nell’evento e possano mantenere nel loro territorio il fervente patrimonio umano dei medici specialisti”.

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