Cronaca

“15 anni di lavoro distrutti in un giorno dal mare in tempesta. Servono aiuti, non solo parole” VIDEO

di Carmelo Caspanello (montaggio Matteo Arrigo)
“Quindici anni di sacrifici in fumo. Non è facile fare la conta dei danni tra esterno ed interno ma parliamo di somme ingenti”. Vincenzo Serio stringe a se la moglie, Laura Trimarchi, titolare del un ristorante, bar, pizzeria che d’estate diventa anche lido, divorato dalla violenta mareggiata di giovedì 9 febbraio. La furia dei marosi ha devastato il locale, dai tavolini alle saracinesche, alla cucina. Siamo ad Alì Terme, a ridosso di piazza Morano e poco distanti dal Capo. Una delle zone più suggestive della riviera. “Qui – spiega Vincenzo – fino a qualche anno addietro la spiaggia era lunga quasi 80 metri. Adesso di meno, ma nulla lasciava presagire un simile disastro”. Vincenzo, insieme a Laura ed altri parenti hanno tentato di salvare il salvabile mentre i cavalloni si facevano sempre più alti. “Mio cognato e mia cognata – spiega Vincenzo – si stavano prodigando insieme a noi quando è giunta un’onda più alta delle altre e sono rimasti feriti, fortunatamente in modo lieve. Solo pochi giorni di prognosi”. I carabinieri, giunti insieme al sindaco Carlo Giaquinta nel corso della mareggiata, li hanno invitati ad allontanarsi subito. Siamo nel locale, autorizzato, in parte, a rimanere aperto anche d’inverno, che nel versante jonico ha riportato i danni maggiori. “Non è rimasto niente – ripete Vincenzo – e adesso confidiamo in un intervento delle amministrazioni locali presso la Regione affinché giunga qualche aiuto in modo da poter ripartire. Ma sappiamo che non sarà semplice ed anche che non sarà possibile in tempi rapidi. Il sindaco di Alì Terme lo abbiamo sentito vicino, è stato presente. Giovedì e venerdì scorsi sono stati due giorni tristi, non li dimenticherò mai. Abbiamo bisogno di aiuto, non solo di parole. Siamo delle persone che ci teniamo al lavoro. E lo facciamo onestamente”.