Cronaca

50 anni in baracca. “Mia moglie è malata e sogna di morire in una casa vera” VIDEO

Di Silvia De Domenico

MESSINA – “Prima di morire vorremmo avere un mossu i casa“, così il signor Carmelo D’Angelo esprime la sua rabbia dopo il caso della signora Santina Parisi, nata e morta nella sua baracca di via Cuore di Gesù a Giostra. Nella stessa via, in una casetta fredda, piena di umidità e col tetto pericolante vivono da 48 anni il signor D’Angelo e la moglie. La signora è ormai allettata e soffre di diverse patologie, ma anche loro non hanno ottenuto l’alloggio in deroga richiesto tramite l’avvocata Annalisa Giacobbe.

“Mia moglie sogna un mossu i casa prima di morire”

E così la signora è entrata e uscita dall’ospedale sempre su una sedia, perché fra quelle mura strette non riesce a passare neanche una lettiga. Su quel letto, in una stanza umida e fredda, la signora sogna ancora di finire la sua vita in una casa vera e calda. Il marito invece è disilluso: “Ci hanno preso per i fondelli”, dice riferendosi a politici e amministratori che hanno promesso tante volte di tirarli fuori dalle baracche.

“1.350€ di luce per una baracca con 4 lampadine”

Una moglie allettata e un tetto che rischia di crollare sulla sua testa. Il soffitto della cucina si è incurvato negli anni, è pieno d’acqua e spesso piove sul tavolo. Ma i soldi sono pochi in casa e bisogna scegliere fra i lavori per sistemarlo o mangiare e acquistare le medicine. Poi ci sono le ultime bollette che hanno messo in ginocchio il signor D’Angelo. “Più di 1.350€ negli ultimi 8 mesi. Ma come fanno ad arrivarmi queste cifre in una baracca con 4 lampadine?”, domanda esasperato.