Lavoro

Andrea Barzagli e i suoi vini messinesi: “Ho investito su questa terra 10 anni fa. Ne sono orgoglioso” INTERVISTA

Servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Dai campi di calcio alla terra fertile del Faro Doc: l’ex calciatore della Juventus e della nazionale Andrea Barzagli dopo aver appeso le scarpette al chiodo si è tuffato nell’attività di viticoltore. E ha deciso di farlo proprio a Messina, nonostante sia di origini toscane.

“Uso pochissimo la mia immagine per promuovere la mia azienda”, racconta ai nostri microfoni. E continua: “Credo che il mio nome potrebbe solo danneggiarla, perchè il binomio calcio-vino non è ben visto. Alla fine però conta tantissimo la qualità del prodotto”.

L’amicizia con il socio messinese

A portarlo nella città dello Stretto sono state una serie di coincidenze: prima fra tutte l’amicizia con il suo socio messinese Gianfranco Sabbatino. I due hanno fondato la cantina nel 2008, nella terra dello storico vino Faro Doc per eccellenza: Faro Superiore. I loro vigneti, infatti, dominano lo stretto di Messina, a più 500 metri sul livello del mare. Dai vitigni il panorama è mozzafiato e anche questo ha fatto innamorare Barzagli.

“La Sicilia è favolosa. Nei suoi vini senti tutti i profumi”

Questa terra è favolosa, non gli manca niente. Ha profumi incredibili, sul piano del binomio cibo-vino è fantastica. E’ una terra che è cambiata molto negli anni e ha iniziato a fare dei vini meravigliosi”, ecco alcune delle motivazioni che l’hanno spinto a investire al sud, proprio in Sicilia. In un’isola che ogni anno si spopola sempre di più. Nella città che ha perso un numero altissimo di suoi figli, volati via in cerca di un futuro e di possibilità lavorative migliori.

“Bisogna avere il coraggio di investire qui. E sui giovani…”

Quello di Andrea Barzagli è solo uno dei tanti esempi di imprenditori che hanno scelto di credere nelle potenzialità di questa terra. “La Sicilia è una terra che ha un margine grandissimo. Bisogna avere il coraggio di investire e il coraggio di investire sui giovani“, racconta l’ex calciatore. “E’ normale però che devi attrarli, devi farli crescere ma soprattutto devi pagarli”.

L’azienda ha un nome singolare, Le Casematte, dovuto alla presenza all’interno dei vigneti di due bunker della seconda guerra mondiale. 11 ettari coltivati in regime biologico secondo il disciplinare Faro Doc.