Società

Anna Giordano: “Dopo anni di minacce, possiamo godere del passaggio migratorio sullo stretto” VIDEO

MESSINA. Negli anni ’80, Anna Giordano è poco più che una bambina, quando scopre che i Peloritani, i monti dietro casa sua, rappresentano un punto di passaggio fondamentale per le rotte migratori dei rapaci, dall’Africa verso il nord Europa e ritorno. Un argomento che l’ha sempre appassionata, ma recandosi nei boschi dei monti Peloritani, scopre che esiste anche una pratica barbara e illegale, la caccia ai falchi, centinaia di bracconieri armati di fucile che uccidono i volatili per farne dei trofei. Anna, cominciò in quegli anni una battaglia per salvaguardare le specie migratorie durante il loro passaggio, una lotta violenta in cui ha subito minacce ed atti intimidatori.

Una battaglia vinta

Insieme a Debora Ricciardi, ha fondato un’associazione per la tutela delle rotte migratorie. I bunker in cemento usati dai cacciatori, sono diventati oggi punti di avvistamento per appassionati e fotografi, che in questo periodo giungono sullo stretto da tutta Italia. In questa stagione migratoria, cominciata ad aprile, migliaia di rapaci hanno sorvolato lo stretto diretti nei paesi scandinavi. Il falco pecchiaiolo, una delle specie più minacciate, nidifica oggi sulle sponde calabresi e siciliane. Una battaglia etica e legale vinta, a salvaguardia del pianeta e del nostro territorio messinese.

Foto di Michele Ungaro