Cronaca

Bronchiolite a Messina: “Emergenza tra i bambini ma non è allarme”. Come riconoscerla VIDEO

Di Silvia De Domenico

MESSINA – Il nuovo anno riparte dall’emergenza, così come si era concluso il 2022. L’epidemia di bronchiolite, soprattutto nei bambini sotto il primo anno di vita, ha fatto registrare un numero alto di accessi e ricoveri già da dicembre 2022. I reparti pediatrici sono colmi: ecco perché dal 7 gennaio sono stati sospesi i ricoveri programmati per ampliare la disponibilità di posti letto e fronteggiare il momento delicato.

“Non vogliamo creare allarmismi”

La professoressa Eloisa Gitto, direttrice dell’Unità operativa complessa Patologia neonatale e Tin, spiega come riconoscere la fase più acuta del virus respiratorio sinciziale (vrs) e ringrazia i pediatri di famiglia per il lavoro svolto al fine di limitare le corse al pronto soccorso anche nei casi in cui il ricovero ospedaliero non è necessario. “Non vogliamo creare allarmismo nei genitori”, aggiunge la professoressa. E continua: “La bronchiolite nella maggior parte dei casi si cura bene”. Ecco quali sono i tempi di ripresa e di durata della malattia.

Reparti pieni: stop agli interventi programmati

L’alto numero di ricoveri, di bambini provenienti da Messina e dalla provincia, ha reso necessario lo stop ad interventi programmati e non urgenti. Il professore Carmelo Romeo, direttore del Dipartimento materno infantile, spiega come sta gestendo l’emergenza l’ospedale e raccomanda “di rivolgersi all’ospedale solo laddove vi fossero delle situazioni di grande criticità che non possono essere gestite a casa. In termini preventivi il suggerimento che possiamo dare è quello di evitare quanto più possibile diportare i bambini in luoghi chiusi e troppo affollati dove di certo i virus influenzali possono circolare più facilmente”.

Anticorpi monoclonali per i bambini fragili

Non esiste ancora un vaccino per questo tipo di virus ma la Società Italiana di Neonatologia suggerisce la cura con anticorpi monoclonali per i bambini fragili nel primo anno di vita. E molti pediatri stanno cominciando a consigliarlo anche nei bambini sani.