Cultura

Il Teatro Vittorio Emanuele di Messina non vuole fermarsi: super green pass ed Ffp2 per l’accesso. VIDEO

MESSINA – Green pass rinforzato, mascherine FFp2 e niente snack. L’ingresso a teatro sarà regolato dall’ultima normativa del governo per tentare di contrastare l’avanzata del Covid e così sarà anche per il Teatro Vittorio Emanuele. Ieri il presidente Orazio Miloro ha presentato la stagione di musica e prosa, dando il via ufficiale al 2022. Ma l’attività ha già ripreso da settembre e il Vittorio Emanuele non intende fermarsi. “Il Teatro sta facendo tutto quanto è giusto per garantire le norme sanitarie – ci spiega – tra norme sanitarie e sanificazioni. Ci auguriamo che possa essere un grande inizio di stagione con il nostro caloroso pubblico, che già ci ha dimostrato vicinanza nelle ultime settimane”.

Miloro: “Siamo fiduciosi, torneremo alla normalità”

“Il teatro e la città devono camminare insieme – ha continuato – a settembre abbiamo iniziato con la prima produzione, il Bellini Black comedy. La partecipazione è stata importante così come per Molto rumore per nulla. La città ha risposto in maniera forte anche se le preoccupazioni hanno fatto ridurre le presenze. Ma siamo fiduciosi che con il rispetto delle regole e l’assoluta maturità che il popolo messinese sta dimostrando, si possa superare questo periodo e si possa tornare a una normalità che cerchiamo disperatamente”.

Scoglio: “Teatro ultimo baluardo in un momento difficile”

Anche il sovrintendente Gianfranco Scoglio ha detto la sua sull’apertura del teatro, sottolineando che “la gente è confusa e spesso non comprende le modalità d’accesso, pensando ai divieti di altri luoghi come gli impianti sportivi”. Scoglio ha parlato del ruolo del Teatro Vittorio Emanuele durante la presentazione della stagione: “Il punto non è cosa il teatro deve rappresentare a livello regionale e nazionale: Noi siamo un teatro di provincia. Dobbiamo dare un’offerta sociale e culturale coerente con la funzione che abbiamo nella nostra città. La stabilizzazione? Impossibile finché dalla Regione non arrivano le risorse in aggiunta. Il contributo deve essere pari agli altri: 22 milioni Palermo, 16 Catania, 4.6 Messina. Vogliamo raggiungere questo, almeno gli stessi trasferimenti di Catania. Fino ad allora non potremo stabilizzare nessuno e dobbiamo solo ringraziare chi lavora. Il nostro teatro ha sua identità, di produzione, di sostanza. I sacrifici vanno premiati. Il teatro rappresenta ultimo baluardo in un momento di grande difficoltà di vita. Da settembre in poi abbiamo fatto sempre spettacoli e non ci fermeremo”.