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Maregrosso, quanto è inquinata l’area sequestrata. Le analisi sui campioni di terra e acqua VIDEO

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Proseguono le indagini nell’area sottoposta a sequestro e poi ripulita dal Comune di Messina tre anni fa. Maregrosso è stata per decenni terra di nessuno. L’affaccio a mare oltre ad essere stato negato ai messinesi è stato utilizzato come discarica a cielo aperto. Sulla spiaggia si sono accumulate stratificazioni di rifiuti di ogni genere, infatti fra l’area sottoposta a sequestro e la spiaggia ci sono diversi metri di differenza. Tutti questi metri, che a prima vista potrebbero sembrare semplice terra, in realtà non sono altro che anni e anni di immondizia accumulati. 

Il lungomare del centro città è stato pattumiera per decenni

Quello che poteva essere il lungomare del centro città è stato trattato come una vera e propria pattumiera. Ora si indaga per capire il livello di inquinamento raggiunto, sia nel suolo che sotto. Infatti dopo le indagini sui campioni di terra si passerà all’analisi dell’acqua per constatare se e quanto è inquinata la falda acquifera sottostante.

Le perforazioni in 27 punti dell’area

Proprio in questi giorni la ditta Algieri di Cosenza sta effettuando le perforazioni in 27 punti del terreno, stabiliti nel piano di caratterizzazione. Dalla prossima settimana si installeranno i piezometri per prendere dei campioni di acqua in profondità. Poi toccherà al laboratorio di analisi prelevare anche questi campioni e analizzarli da punto di vista chimico. L’obiettivo è stabilire il livello di inquinamento e i risultati si dovrebbero avere a inizio 2024.

6 metri di rifiuti stratificati sulla spiaggia

Da quello che si evince dai primi carotaggi, sono già state effettuate una decina di trivellazioni, il materiale riportato e depositato sulla spiaggia raggiunge diversi metri di altezza. Ciò significa che prima di arrivare a prelevare i campioni di terra sotto i rifiuti la macchina ha dovuto scavare per 5-6 metri in profondità.

Basile: “Ci riprenderemo quel pezzo di lungomare”

“Stiamo portando avanti il lavoro iniziato dall’Amministrazione che mi ha preceduto per riprenderci quel pezzo di territorio”, dice il sindaco di Messina Federico Basile. Le fasi del sequestro, della pulizia dell’area e dei primi prelievi risalgono, infatti, agli anni in cui era sindaco Cateno De Luca e assessore alle Politiche del mare la senatrice Dafne Musolino. Adesso la delega è nelle mani dell’assessore Francesco Caminiti, che porterà avanti il progetto di recupero dell’area. L’obiettivo a lungo termine dell’Amministrazione Basile, in continuità con la precedente, è proprio quello di restituire a Messina un lungomare bellissimo ma oggi potenzialmente inquinato. Restituire ai messinesi quella porzione di mare negato, a poca distanza dal centro città e trattato per decenni come pattumiera.