Politica

Messina. Bramanti: “Tre anni di serietà. De Luca? Partito bene, poi campagna elettorale” INTERVISTA

di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana

MESSINA – Archiviata l’audizione con la Corte dei Conti, il sindaco Cateno De Luca si dimetterà il 14 febbraio. Il percorso dell’Amministrazione si chiuderà dopo oltre tre anni e mezzo fatti di scontri con il Consiglio comunale e proprio dai consiglieri vogliamo partire per tracciare un bilancio di quanto accaduto. “Sono stati tre anni in cui abbiamo cercato di far prevalere quelli che sono gli interessi dei cittadini”, ci racconta il professore Dino Bramanti (Lega), proprio l’antagonista del sindaco durante la campagna elettorale.

Bramanti: “Tre anni di moderazione”

“Non è stato semplice non accettare scontri e provocazioni – ha poi continuato Bramanti – il carattere del sindaco lo avevamo già testato durante la campagna elettorale, io personalmente ne avevo avuto la prova. Era difficile trovare una mediazione, un equilibrio, tanto più che all’inizio si è trovato senza consiglieri comunali. Abbiamo assecondato sempre il volere dei cittadini, ma quando avveniva era sempre considerato un successo suo personale e non si considerava il senso di responsabilità del Consiglio comunale. Noi in mezzo al Consiglio comunale non abbiamo mai messo una bandierina, alzato i toni o detto che questo è un nostro merito. Non siamo andati a cercare scontri o numero legale, né accettato provocazioni come asini volanti. Ci siamo caratterizzati per questo: tre anni fatti di moderazione, serietà e riflessione. Siamo arrivati a questo punto considerando che quanto di buono lui si ascrive porta il senso di responsabilità nostro e del Consiglio”.

Bramanti: “De Luca era partito bene, poi campagna elettorale e canora”

“Era partito bene – conclude – con grandi sforzi per assemblare i forzieri che la precedente amministrazioni aveva lasciato pieni e ricchi di soldi e tesori. Aveva lavorato bene il primo anno, dandosi anima e gioia. Poi nella possibilità di potere capitalizzare, perché la sua visione è di crescere politicamente e raggiungere traguardi elettorali, ha perso di vista la sua attività e lavorato soprattutto negli ultimi due anni per raggiungere il traguardo regionale. Ha lasciato le ottime attività svolte e si è messo a fare campagna elettorale, per non parlare della campagna canora”. E sul futuro: “Questa società ha sofferto troppo, ha sofferto commissariamenti troppo lunghi e adesso ci troviamo l’ennesima dimissione per un progetto che vuole il salto al buio. Non sappiamo se veramente farà il presidente, ma non credo ce la possa fare: l’obiettivo è fare l’assessore ma non si può lasciare una città al buio. Noi col nostro senso di responsabilità abbiamo lavorato sotto traccia, senza clamori e senza fare manifestazioni per attrarre l’attenzione. Ci riuniremo per fare il nostro consuntivo e cominceremo a vagliare chi si sente per presentarsi per il Consiglio e per le consultazioni regionali”.