Politica

Messina. Cannistrà (M5S): “Piano di riequilibrio, con la rimodulazione siamo tornati al punto di partenza” INTERVISTA

di Carmelo Caspanello (riprese e montaggio Silvia De Domenico)

MESSINA – “Ascolto, confronto, dialogo. Per il Consiglio comunale e per la città si apre sicuramente una fase nuova perché quello che abbiamo vissuto negli ultimi tre anni è sotto gli occhi di tutti: non c’è stato dialogo, ci sono stati attacchi personali che hanno leso il confronto democratico tra l’Amministrazione e il Consiglio comunale”.

Il capogruppo del M5S in Consiglio comunale Cristina Cannistrà rimarca il riconoscimento che la struttura commissariale ha ridato all’Assemblea. Al contempo auspica che “si dia centralità ai servizi essenziali”. L’attenzione è poi puntata sulle partecipate, sulla reintroduzione della facoltà di passare da un Cda con tre membri (com’è adesso) ad un Amministratore unico. “Il commissario Leonardo Santoro – prosegue Cannistrà – con tutto l’ufficio commissaria (composto anche da Mirella Vinci e Francesco Milio, ndr) si è presentato da subito con parole che ci hanno toccato. Ritengo che questa, per quanto breve, possa essere una nuova fase”.

Si riparte dalle partecipate….

“Sì. In questo momento il Consiglio ha in trattazione delle delibere che inseriscono anche la figura dell’amministratore unico. Noi riteniamo che l’ente abbia bisogno di risparmiare ma è anche vero che si sono verificati pure problemi di opportunità. Ad esempio il presidente di Messina servizi bene comune che sostiene il nuovo candidato sindaco, continua ad occupare il ruolo di presidente di una partecipata dove il sindaco è il socio unico”.

C’è anche la rimodulazione del Piano di riequilibrio…

“Sì. E ciò porta la città di Messina in uno stallo ancora di predissesto. Dire che siamo usciti dalla fase critica economico-finanziaria non è la verità. Se siamo alla rimodulazione di un piano siamo al punto di partenza. Abbiamo un bilancio previsionale ma è giusto dire alla città che non può essere esitato da questo Consiglio perché c’è un problema con la delibera propedeutica allo strumento finanziario che è il piano delle alienazioni del patrimonio immobiliari. Ci sono dei problemi che si sta cercando di risolvere oltre alla mancanza di pareri da parte degli uffici che non ci consentono di andare avanti”.