Cronaca

Messina. Evasione fiscale, sequestro da 6,5 milioni per l’imprenditore Giordano

15 milioni di euro evasi tra iva, imposte sui redditi, sanzioni e interessi. Il giudice del Tribunale di Messina, su proposta della Procura di Messina, ha disposto il sequestro di 6 milioni e mezzo di euro all’imprenditore 52enne Antonino Giordano.

La Guardia di Finanza di Messina ha raccolto “significativi e convergenti indizi sulla frode fiscale, tramite 13 aziende con sede di fatto a Messina e sedi legali solo formalmente dislocate sul resto del territorio nazionale”.

Giro di trasferimenti finanziari

Un giro di trasferimenti finanziari, anche tramite una “testa di legno”, fra le 13 aziende, costituenti un importante gruppo imprenditoriale, riferibile ad Antonino Giordano e al fratello 49enne, Giacomo Giordano, che opera in diversi settori commerciali: edile, delle pulizie, dei trasporti, alberghiero, della ristorazione e della grande distribuzione.

L’appalto da 13 milioni all’ospedale San Matteo di Pavia

Un complesso schema ideato per frodare le casse dell’Erario, non pagando le dovute imposte. La società debitrice, all’epoca titolare di un appalto da 13 milioni per le pulizie e la sanificazione dell’ospedale San Matteo di Pavia, trasferiva grandi somme di denaro intercompany alle altre società del gruppo e restava senza denaro in cassa per pagare le imposte. Sempre per quell’appalto, il ramo d’azienda era stato ceduto ad appena 20mila euro a una società appena creata, riferibile allo stesso gruppo imprenditoriale, con lo stesso oggetto sociale.

Fatti sparire i soldi e un ramo d’azienda redditizio, l’Erario non poteva più riscuotere le imposte.