di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana
MESSINA – La pandemia ha colpito decine e decine di settori lavorativi. Dai ristoranti alle pizzerie, dai piccoli artigiani alle grandi aziende, fino al mondo della cultura, più volte al centro di numerose polemiche per la poca attenzione che il governo ha rivolto a cinema e teatri, almeno secondo chi li gestisce. Un momento delicato per le sale, che dopo il brusco calo dovuto al Covid stanno lentamente provando a rialzarsi, nonostante i rischi e le ferree regole.
Ne abbiamo parlato con Loredana Polizzi, proprietaria del cinema Apollo, storica sala cinematografica del centro cittadino. Da pochi giorni si è tornati anche a poter mangiare all’interno delle sale. Un ritorno ai popcorn che potrebbe anche incentivare gli utenti, sebbene siano molto lontani i numeri pre-Covid. “Ci sono momenti in cui anche noi ci stupiamo dell’affluenza – ci racconta – ma questa va di pari passi con la curva dei contagi. Quando aumentano i casi la gente ha più paura e non se la sente. Poi ci sono film come Batman che fanno incasso in ogni caso e vale la pena vedere al cinema”.
Loredana Polizzi è però amareggiata, perché ai problemi legati al Covid e agli effetti della pandemia si è aggiunto anche il caro bollette. “Noi siamo disarmati – ci dice – tranne che subire e lamentarci non possiamo far altro. C’è da dire che l’Italia è molto passiva a qualsiasi input dello Stato. Per esempio: questo fatto del carburante, che coinvolge anche noi, perché non porta a uno sciopero generale? Mi risulta che in Europa il carburante non sia aumentato così. Bisogna attivare un sistema di sciopero non se ne può più. C’è sempre qualcosa che ci logora”.