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Messina, la qualità della vita al di là dei numeri. Pira: “I giovani vogliono investire qui” AUDIO

Il commento del professore Francesco Pira

MESSINA – Bambini, giovani, anziani: come si vive a Messina? Non bene dall’analisi che emerge dalla classifica di metà anno stilata dal Sole 24 Ore. Va meglio per bambini e giovani (83° e 73° posto). Mentre per quanto riguarda gli over 65, la città è terzultima, al 105° posto su 108 (81° per importo medio delle pensioni di vecchiaia). In questo contesto non mancano gli spunti per guardare al futuro con speranza e sono per lo più i dati legati ai giovani, che hanno voglia di investire nella loro Messinaà.

I parametri presi in considerazione sono 12 e spaziano su più fronti. Un primato la Città dello Stretto comunque ce l’ha: è prima in graduatoria per inquinamento acustico. E risulta settima per delitti contro i minori. Era meglio non averli. Le tre nuove classifiche mostrano un ritardo generale del Sud Italia. Messina si trova nelle parti basse della graduatoria in merito a posti negli asili nido, accessibilità ai plessi scolastici (al primo posto figura Aosta), scuole con palestre e verde. Tanti amministratori giovani, sotto i quarant’anni, fanno balzare la città al nono posto.

“Il quadro che viene fuori dalla classifica del Sole 24 Ore – spiega Francesco Pira, professore associato di  Sociologia dei processi culturali e comunicativi Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina – ci fa vedere che c’è una gioventù che ha voglia di crescere, che investe nella città, che prova a radicarsi in un territorio in cui non è semplice farlo. Allo stesso tempo – aggiunge – i dati che riguardano bambini anziani, ci fanno pensare che c’è un isolamento. Accentuato anche a causa della pandemia: i bambini sono stati i grandi assenti e questo è stato certificato, sono diventati invisibili. Al di là dei numeri e delle classifiche, punterei ad una inversione di tendenza che deve essere culturale e sociale. Quindi investire tantissimo sui bambini, avere grande cura degli anziani ma leggere con molta attenzione il dato che riguarda i giovani e che rappresenta qualcosa di particolarmente positivo”.