Messina si sveglia (svuotata) in zona arancione. Pochi clienti ai bar, a breve green pass in libreria VIDEO

di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana

MESSINA – I rintocchi provenienti dal campanile del Duomo riecheggiano in una piazza deserta. Messina si è risvegliata in zona arancione, come tutta la Sicilia, e lo ha fatto “svuotata”. Tra positivi, isolati, chi ha paura di uscire e chi lavora in smartworking, la città ha visto meno abitanti in giro rispetto al solito e conferma un gennaio duro, anche in riva allo Stretto. Un gennaio che ha visto anche molti cambi di regole per negozianti, barbieri, parrucchieri, ristoratori e titolari di bar, e ancora altre andranno a cambiare dall’1 febbraio, come l’obbligo di certificazione per accedere a tabacchini e librerie.

Tra bar e librerie: i problemi di affluenza e green pass

“C’è meno gente in giro – ci dice il titolare di un bar a pochi passi dall’Università – ovviamente chiediamo il green pass ai clienti e per fortuna chi viene ce l’ha. Il problema è proprio sulla poca quantità di cittadini in giro”. “Qualcuno si arrabbia – ci racconta invece un imprenditore a piazza Cairoli – ma se la regola è stata fatta dal Governo dobbiamo chiedere. Alcuni invece si fermano e neanche entrano”. Capitoli librerie: “L’anno scorso le librerie erano rimaste tra le categorie protette, anche quando si è dichiarata la zona rossa restavamo aperti. Ora non siamo più paragonati ai beni di prima necessità. In ogni caso: alcuni hanno già mostrato il green pass, altri ci hanno chiesto da quando si dovrà farlo e altri ancora hanno avuto un tono per così dire polemico. Noi siamo costretti ad attenerci alle regole e dal primo febbraio lo chiederemo”.