di Matteo Arrigo e Giuseppe Fontana
MESSINA – Tra norme del Governo Draghi, scelte della Regione Sicilia e ordinanze del sindaco Cateno De Luca, le scuole messinesi stanno vivendo un momento di grande confusione. L’isola è l’unica in Italia a non aver fatto ricominciare l’anno scolastico ieri, lunedì 10 gennaio, e ci vorranno un paio di giorni prima che i giovani siciliani ritornino in classe o, come dovrebbe essere in riva allo Stretto, in dad. La didattica a distanza è un argomento tra i più dibattuti e abbiamo chiesto anche alla professoressa Laura Cappuccio, dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Archimede”, quali possono essere le difficoltà in questo momento storico da parte degli istituti.
“La difficoltà consiste nell’adeguarsi velocemente a delle direttive che arrivano in un brevissimo lasso di tempo e che cambiano per il sovrapporsi e l’alternarsi di indicazioni che ci arrivano da diversi punti di riferimento – ci spiega la professoressa – Ad esempio sabato avevamo già stabilito qualcosa che è stato rimesso in discussione ieri (domenica, ndr), e poi un’altra ordinanza sindacale ha cambiato nuovamente tutto”. La gestione risente di questi cambiamenti, ci racconta la preside del Liceo, che sottolinea però che “dispiace non vedere gli alunni a scuola”. “La nostra vita ruota sull’organizzazione della loro formazione culturale e umana – continua la dirigente – è difficile ma continuiamo a organizzare la nostra attività perseguendo determinati obiettivi. La didattica a distanza entrerà immediatamente in servizio, sperando che prima possibili le condizioni ci consentano di riavere gli alunni a scuola”.
“Quello che vorrei dire agli alunni – conclude la professoressa Cappuccio – è che noi siamo presenti e siamo qui. La relazione non viene mai meno. Anzi è una relazione consolidata per le difficoltà vissute insieme nell’adeguarci a questi contesti, di cui ci sfugge l’organizzazione e la gestione. Siamo sempre disponibili a una collaborazione che ci consenta di mantenere costante il rapporto che si è creato”.