Coronavirus

Messina verso l’arancione. Commercianti: “Basta polemiche, ripartiamo tutti insieme”. VIDEO

A mezzanotte Messina è passata dalla zona “ultrarossa” di De Luca al rosso regionale. Da lunedì si colorerà di arancione come il resto della Sicilia. Stamattina, infatti, hanno riaperto al pubblico le attività dell’allegato 23 e 24 del Dpcm per le quali il sindaco, con l’ordinanza “Lockdown”, aveva disposto la chiusura.

Fra questi oggi hanno riaperto i cancelli anche i mercati cittadini. Per bar e attività di ristorazione, invece, è ripartito l’asporto. Fino a ieri, infatti, era consentito solo il servizio a domicilio. Molti bar nelle ultime due settimane non hanno lavorato affatto e alcuni non hanno riaperto nemmeno stamattina.

Ecco le parole di un barista che nelle ultime due settimane non ha lavorato affatto. “Il nostro comparto sta soffrendo, è sotto gli occhi di tutti, ma non è più il tempo delle polemiche. E’ il tempo di ripartire tutti insieme“.

Hanno riaperto al pubblico anche barbieri e parrucchieri, i centri estetici invece dovranno aspettare lunedì. “Le clienti hanno tanta voglia di ritornare a vivere, prendersi cura della propria persona e rilassarsi nei nostri saloni”. Sono le parole di una parrucchiera che crede e spera in una rapida ripresa della sua attività, ma allo stesso tempo non nasconde la difficoltà economica che sta affrontando. “La mia è una nuova attività, non ho potuto dimostrare il fatturato del 2019 e questo mi ha penalizzato. Però l’affitto e le bollette continuano ad arrivare”.

Fra i negozi ritenuti essenziali dall’allegato 23 sono tornati ad alzare la saracinesca quelli di abbigliamento per bambini. “La mia attività rientra fra i negozi ritenuti essenziali ma io non condivido l’allegato 23 e considero la il mio negozio essenziale al pari di tutti gli altri che oggi sono chiusi”. La titolare di un negozio per bambini si augura di ripartire insieme a tutti gli altri. “Voglio sperare che la zona arancione che sta per arrivare significhi senso di responsabilità da parte di tutti noi cittadini. Il lavoro è economia circolare e bisogna cercare di ripartire tutti insieme”.

Servizio di Silvia De Domenico