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“Non potevo lasciare queste sorelline sotto le bombe”. Maria spalanca le porte a Cristina ed Eugenia IL RACCONTO

Il toccante racconto di Maria, Valentina e del sindaco, Matteo Francilia

“Non potevamo lasciare queste bimbe sotto le bombe”. Maria ha gli occhi lucidi, ma un sorriso immenso, come il suo cuore. Non è rimasta insensibile al grido di dolore di Valentina, la badante ucraina che vive con lei, a Furci Siculo da 21 anni. “Siamo molto preoccupati – ha detto a Maria nei giorni scorsi – vogliamo mettere in salvo le mie nipotine Cristina ed Eugenia di 10 e 8 anni, possiamo fare qualcosa?”.

La risposta è stata decisa e immediata: “Posso spalancare le porte di casa mia…”. Valentina si è messa subito in moto. Le bimbe hanno raggiunto la Polonia e da lì la Germania dove Valentina, 68 anni, è andata a prenderle presso l’abitazione di parenti. Sono arrivate a Furci ieri. I volti di Cristina ed Eugenia nascondono ancora la paura, l’orrore della guerra. Hanno il conforto della nonna, ma manca loro il calore dei genitori, rimasti in Ucraina. “Ho fatto il minimo che potessi fare – ripete Maria -. So cosa significa la parola guerra. Ricordo, eccome, il bombardamento del luglio del ’44 a Messina. Avevo 8 anni, l’età di Eugenia. E poi lo sfollamento nelle campagne di Misserio, a monte di S. Teresa di Riva. Immagini e sensazioni che non cancellerai mai”.

Maria, donna di grande fede, non mostra gli anni che porta sulle spalle. Ci accoglie con gioia. Ci racconta la sua quotidianità, della cognata allettata, della prima sera a cena con Cristina ed Eugenia. Dei 21 anni trascorsi a Furci da Valentina. Mentre ci troviamo nell’abitazione a nord di Furci Siculo giunge anche il sindaco, Matteo Francilia. “Ho già contattato l’ufficio dei Servizi sociali – evidenzia – per un coordinamento della rete dell’accoglienza. Furci sta mostrando tutta la sua solidarietà e lo sta facendo in modo concreto. Inoltre ci sono da regolamentare le varie situazioni a livello burocratico. Ma la cosa più importante – sottolinea – è l’integrazione di queste bambine e di quanti troveranno accoglienza da noi. Cristina ed Eugenia saranno presto inserite anche nel mondo della scuola. Io non posso che ringraziare i miei concittadini per quello che stanno facendo. Ribadisco forte il mio no alla guerra, ad ogni guerra. Nessuna guerra può avere una giustificazione”.

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