Politica

Regionali, Musumeci annuncia il bis: ‘messaggio’ agli alleati VIDEO


di Carmelo Caspanello

PALERMO – “Se non ci fosse stata la pandemia io avrei salutato tutti, ma questa situazione non mi ha permesso di realizzare tutto quello che volevo, per cui sarà un arrivederci. Sarò in campagna elettorale alle prossime regionale: vedremo se i candidati saranno due, tre o quattro”. Il presidente della Regione uscente, Nello Musumeci, si ricandida. L’annuncio del governatore giunge nel corso della trasmissione “Casa Minutella”, in diretta ieri pomeriggio in contemporanea su BlogSicilia e su Tempostretto. E sembra, tra l’altro, indirizzato ai naviganti della coalizione del centrodestra, dove si registra più d’una fuga in avanti. “In questo momento il presidente della Regione si chiama Nello Musumeci. Poi verrà il momento per i partiti di decidere se candidare o meno il presidente uscente…”. Ma lui ci sarà. Anche dividendo la coalizione. Musumeci contro tutti? In Sicilia, in seguito all’esito delle ultime elezioni amministrative, sembra sia giunto, nel centrodestra, il momento della resa dei conti. Ieri ha assunto le forme di “accordo politico serio e stretto” il laboratorio politico tra Forza Italia e Sicilia futura-Italia Viva. Tra Matteo Renzi e Gianfranco Micciché. Accordo che prevede liste comuni alle regionali del 2022 e alle amministrative di Palermo. Una operazione tutta siciliana. C’è tanto fermento. Musumeci continua a tessere la tela dell’alleanza con Giorgia Meloni e presto incontrerà a Roma il leader della Lega Matteo Salvini. Sull’altro fronte il segretario regionale del Pd, Antony Barbagallo gongola: “Insieme si vince”, ripete dopo il “trionfo” alle comunali. Per le regionali pensa alla “politica di prossimità”: ad un “presidente che sia conosciuto ed abia conoscenza e competenza. Il rigore lo tira chi se la sente di tirarlo”.

“SICILIA IMPREPARATA A GESTIRE PNRR, VA RICOSTRUITA LA BUROCRAZIA”

Nel corso della trasmissione “Casa Minutella” non si è parlato solo di Politica. Ma anche, ad esempio, del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il 90 per cento del Pnrr – ha detto il presidente Musumeci – è stato già impegnato e deciso dal Governo nazionale. Rimane una minima percentuale che viene messa a disposizione delle regioni, degli enti locali e della associazioni di categoria. C’è confusione: Roma deve decidere cosa fare. La Sicilia – aggiunge il governatore – ha avanzato alcune proposte a Palazzo Chigi e aspettiamo risposte. Vogliamo capire quante esigenze del territorio verranno raccolte dal governo centrale. Però ho paura che i tempi stabiliti da Bruxelles sul Pnrr non possano essere rispettati, proprio perché in Italia stiamo perdendo tempo”.