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Salvini: “Il ponte opera più green del secolo. Unico come la cupola del Brunelleschi” VIDEO

di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Matteo Arrigo

MESSINA – Matteo Salvini e Renato Schifani sono stati gli ospiti illustri dell’iniziativa “Il ponte sullo Stretto. Infrastrutture e trasporti per unire l’Italia”, organizzata dalla Cisl e dalle Federazioni Filca e Fit sulla nave Elio alla Rada San Francesco. Al fianco del segretario generale Filca-Cisl Enzo Pelle, dei segretari di Sicilia e Calabria, Sebastiano Cappuccio e Tonino Russo, e di Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e il presidente della Regione siciliana hanno analizzato ancora una volta la questione ponte.

Salvini contestato all’arrivo

Contestato all’arrivo dai gruppi No Ponte, Matteo Salvini si è prima concesso a un nutrito gruppo di giornalisti, in un’area poco agevole a ridosso della platea. E nonostante la folla indisciplinata, il ministro, che prima ha dovuto invitare alcuni cronisti alla calma e a non spingere, ha spiegato: “Il Ponte unirà l’Italia dopo 50 anni di chiacchiere e soldi spesi. Creerà 100 mila posti di lavoro per giovani siciliani e calabresi, che hanno voglia e fame di diritti. Ripulirà il mare e l’aria e sarà un’opportunità per tutte le imprese italiane, oltre che l’indicazioni di come gli operai italiani siano i migliori al mondo”. Poi i costi: “Al massimo costerà 13 miliardi, è una quota massima ma potrà costare anche meno. E a lavori fatti costerà meno della metà di quanto gli italiani hanno pagato il reddito di cittadinanza. Verrà usato da milioni di italiani e turisti”.

“Sarà l’opera più green di questo secolo – insiste Salvini -. 50 anni fa non c’erano le condizioni, oggi sì. Stiamo spendendo 20 miliardi in Sicilia e Calabria per potenziare strade e ferrovie. Il ponte sarà un completamento. A quelli che dicono che il ponte da solo non serve rispondiamo intervenendo. Sarà un anello di congiunzione fondamentale e sono convinto che arriveranno tanti investitori privati interessati a un’opera straordinaria e senza eguali al mondo, come la cupola del Brunelleschi”. Il ministro prosegue sull’aspetto del lavoro e sulla salvaguardia dell’ambiente: “Sarà vero e ci sarà per migliaia di persone. E ci sarà un grande risparmio ambientale, con la riduzione delle emissioni in acqua”.

Matilde Siracusano: “Il Ponte un grande vettore”

Presente anche la deputata messinese di Forza Italia e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, che afferma: “È stata l’occasione per ribadire la strategicità di un’opera che il Mezzogiorno attende da troppi anni e che da sola sarebbe in grado di far fare un salto di qualità decisivo alle Regioni che la ospiteranno. Il Ponte sullo Stretto sarà un grande vettore per lo sviluppo economico dei territori. Durante gli anni della sua realizzazione verranno creati più di 100mila posti di lavoro, con una ulteriore ricaduta positiva sull’indotto. E sarà il viatico per tanti altri investimenti per le infrastrutture, sia in Sicilia che in Calabria: dalle strade alle autostrade, dall’Alta velocità ferroviaria allo sviluppo di porti e aeroporti. Una volta costruito, queste le stime, sul Ponte transiteranno ogni anno circa 60mila treni e oltre 6 milioni di veicoli. Numeri impressionanti. Questa grande infrastruttura diventerà, inoltre, una grande attrazione turistica, in grado di attirare milioni di visitatori da tutto il mondo. Abbiamo a portata di mano un’occasione storica, una battaglia decennale di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi che finalmente potrà diventare realtà. Chi continua a dire ‘no’, una piccola rumorosa minoranza, lo fa con le stantie ideologie del passato, e con pregiudizi apocalittici senza alcun fondamento scientifico. Il futuro ci aspetta e non possiamo e non vogliamo rimanere ancorati a logiche retrograde e contro il progresso”.

Alibrandi: “Ponte infrastruttura europea”

Presente anche il segretario generale di Cisl Messina, Antonino Alibrandi: “Come Cisl lo sosteniamo da tempo e oggi l’opinione pubblica ha finalmente compreso che il Ponte sullo Stretto non è un’opera messinese o reggina, ma è una infrastruttura nazionale ed europea. È un attrattore di opportunità ed un’occasione straordinaria di crescita, coesione e sviluppo da cogliere tutti insieme. Bisogna inserire il ponte in una strategia complessiva di investimenti infrastrutturali per consentire all’Italia di giocare un ruolo da protagonista nel Mediterraneo. Ma in vista della realizzazione del Ponte bisogna cominciare ad allestire luoghi di formazione, crescita e specializzazione della manodopera che dovrà costruire il Ponte e poi lavorare per la manutenzione. Oggi il vero investimento deve essere quello di investire sulle persone, sul capitale umano”.

Al convegno ha partecipato anche Luigi Ferraris, amministratore delegato del gruppo FS: ” Ponte sullo Stretto si inserisce in un contesto infrastrutturale più ampio, che in Calabria e in Sicilia vedrà il Gruppo FS investire nei prossimi dieci anni 80-90 miliardi di euro per potenziare una rete che porterà benefici all’Italia e all’Europa, vista la centralità del Ponte nel progetto del Corridoio Scandinavia–Mediterraneo delle merci e della Rete Transeuropea di Trasporto TEN-T”. Secondo Ferraris l’Italia e il Mezzogiorno necessitano di un ammodernamento delle infrastrutture che hanno 60-70 anni di età e per farlo “occorre sempre più pianificare i progetti a vita intera, superando la logica dei lotti per accelerare i processi autorizzativi e attrarre sempre più investitori privati come i fondi infrastrutturali e non speculativi, che possono giocare un ruolo centrale nello sviluppo delle opere”.