sanità

118, da Messina no degli operatori al “modello Lombardia”

MESSINA – No al modello Lombardia, che sembra un cammino verso la “privatizzazione” del servizio e che ha mostrato tutti i suoi limiti proprio nel periodo clou della pandemia da coronavirus. Sì alla riorganizzazione del 118 sul modello dell’emergenza – urgenza strutturata per dipartimenti, così come già sperimentato in altre regioni. Un progetto in controtendenza con le scelte della politica siciliana, che sembra voler “boicottare” il servizio di soccorso per decretare il fallimento della gestione pubblica.

E’ questo in sostanza quel che è venuto fuori dall’assemblea degli operatori messinesi del 118, coordinati dal dottor Nino Grillo, presidente regionale SIS 118, che si sono ritrovati ieri nella sede dell’Ordine dei Medici per fare il punto della situazione, dopo i casi eclatanti e la protesta del Comitato Codice Bordeaux. Assemblea abbastanza partecipata, soprattutto da parte degli autisti soccorritori e dai medici, mentre l’adesione degli infermieri è stata meno numerosa.

L’incontro è stato organizzato per approfondire le novità introdotte dalla Riforma presentata dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle Castellone, esposte da Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS118, ma il dibattito è andato oltre le mere “novità organizzative” ed ha affrontato il “caso Messina”.

Unico esponente politico presente, il deputato regionale del M5S Antonio De Luca: “Il 118 viene nominato esclusivamente quando c’è da addebitare una colpa. Tutte le volte che accade qualcosa, la responsabilità ricade sempre sugli operatori del 118. La verità è che negli ultimi cinque anni il presidente Musumeci e il suo delfino, l’assessore alla Salute Razza, non hanno voluto investire nel servizio, assistendo inermi alla destrutturazione di un servizio un tempo eccellente e proponendo riforme che guardano a modelli di altre regioni per nulla aderenti alla realtà Siciliana. In questo modo , il Governo regionale ha creato consapevolmente un danno nei confronti di voi medici, infermieri e autisti soccorritori, che non siete adeguatamente valorizzati nella vostra professionalità e nell’aspetto economico.

“Purtroppo, a subire le conseguenze più gravi di questa situazione sono i cittadini, che pagano sulla loro pelle le colpe di azioni politiche inadeguate e assai poco lungimiranti. Io comprendo e condivido le vostre rivendicazioni sindacali, ma vi invito ad essere uniti e a combattere compatti per il riconoscimento della vostra professionalità. Per quanto mi riguarda, io continuerò a difendere tutti gli operatori del 118 dagli attacchi della politica e dalla delegittimazione che ne consegue, perché se è vero che spesso le cose non funzionano come dovrebbero di certo la colpa non è vostra, che siete vittime tanto quanto i cittadini. Servono risorse per migliorare il servizio e soprattutto serve la volontà politica di non affossare il sistema di emergenza territoriale, che appartiene a noi cittadini e ha bisogno della vostra professionalità, oggi colpevolmente svilita “, ha concluso il componente della commissione Sanità dell’Ars.

Intanto due giorni fa la Regione ha nominato il nuovo presidente del Seus 118: è l’ex presidente del Tar Palermo Calogero Ferlisi.