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Messina, 574 case proposte al Comune. 1/3 sono inagibili e 1/3 hanno rifiutato l’offerta

MESSINA – “I messinesi non vogliono vendere immobili per i baraccati”. Il sindaco Cateno De Luca l’aveva già detto, ora lo ribadisce, facendo il conto delle case disponibili.

Per chiudere la partita risanamento servirebbero circa 2.500 case ma ad oggi al Comune di Messina sono arrivate solo 574 proposte di vendita. Il problema è che non si traducono in 574 acquisti, anzi.

“Un terzo di quelle case sono inagibili – dice De Luca -, mentre un altro terzo non ha accettato l’offerta”. Il Comune acquista case ad un costo medio di circa 80mila euro, ma c’era chi chiedeva molto di più.

In ballo restano circa 200 case. “Cento sono state già acquistate – dice De Luca, anche se gli atti notarili sono stati conclusi solo per 40 case – per altre cento sono in corso di perfezionamento le procedure di verifica”.

32 di queste 40 saranno destinate agli abitanti delle Case D’Arrigo, la cui graduatoria è stata pubblicata la scorsa settimana e gli esclusi possono proporre eventuale ricorso entro le 12 di domani, mentre nel week end è programmata la scelta.

Servono 163 case, in tutto, per completare lo sbaraccamento di via Macello Vecchio, Annunziata, via delle Mura, Fondo Saccà e Camaro Sottomontagna. Altre 130 per Fondo Fucile.

“Nel cassetto abbiamo oltre 30 milioni di euro disponibili per acquistare immobili – ripete il sindaco -, perché i messinesi non vogliono vendere i propri immobili per assegnarli alle famiglie che vivono nelle baracche?”.