Politica

A18, il Pd Messina tuona: “Totale assenza di programmazione”

MESSINA – Il traffico in tilt nella zona jonica, a causa della chiusura della A18 nel tratto tra Roccalumera e Tremestieri, ha portato il segretario provinciale del Partito Democratico di Messina, Nino Bartolotta, a intervenire nel dibattito che ormai da giorni è entrato nel vivo. Il politico parla dei drammatici eventi e dei rischi corsi dalla cittadinanza, attaccando la politica regionale che “abbandona territorio, sindaci e cittadini a se stessi”. Bartolotta, inoltre, rincara la dose sulle dichiarazioni del presidente Nello Musumeci (rilasciate nel corso della trasmissione “Casa Minutella”, in diretta su Tempostretto) che “sono la prova che a causa della carenza in dotazione organica di personale adeguato e specializzato da impiegare nella progettazione e gestione degli interventi, né la Regione, né tanto meno la stragrande maggioranza dei Comuni siciliani sono in grado di affrontare la sfida del Pnrr”.

“In Sicilia e in particolare nell’Area Metropolitana di Messina urgono ingenti risorse – dichiara Bartolotta – per prevenzione del rischio idrogeologico, per la viabilità principale ma anche per la viabilità alternativa da utilizzare in caso di eventi calamitosi specie nei Comuni in cui questa è assente o necessita di essere potenziata”. Il segretario, ad esempio, si riferisce alle criticità di Capo Scaletta e dei comuni limitrofi per poi sottolineare come si parli di “tante risorse che non possiamo utilizzare a causa dell’impreparazione e della totale assenza di pianificazione che regna in Sicilia in materia di Pnrr e relative misure di finanziamento”.

“Spero e mi auguro di sbagliarmi – conclude – ma senza procedure speciali o derogatorie in materia, nonché di idonei strumenti di concertazione e raccordo istituzionale tra i vari enti coinvolti nel processo di accesso alle risorse il Pnrr, per la Sicilia e per i suoi comuni sarà l’ennesima e forse ultima occasione persa, che finirà per lasciare definitivamente irrisolti i problemi di un territorio sempre più fragile ed abbandonato a se stesso”.