Servizi a domanda individuale, senza la copertura del 36% il Comune rischia una nuova sanzione

La sanzione comminata dal Ministero per il tramite della Prefettura, a causa della mancata copertura minima del 36% prevista dalla legge per i servizi a domanda individuale, rischia di fare il “ bis” nel 2015. A suonare il campanello d’allarme sono alcuni consiglieri comunali, pronti a chiedere all’amministrazione Accorinti di prendere tutte le precauzioni del caso e di intervenire sul bilancio di previsione 2015 per evitare che si ripeta quanto accaduto nel 2014.

Come anticipato da Tempostretto, infatti, lo scorso 9 giugno è arrivato sulla scrivania del sindaco Renato Accorinti, dell’assessore al bilancio Guido Signorino, del ragioniere generale Antonino Cama e del segretario/direttore generale, Antonio Le Donne il decreto firmato il 22 maggio dal prefetto Stefano Trotta con cui è stata applicata una sanzione pari a 2.399.560,77 euro , cifra corrispondente all’1% delle entrate correnti risultanti dal certificato al rendiconto dell’anno 2013, che ammontavano a 239.956.077,09 euro (VEDI QUI).

In quell’atto, il rappresentante del Governo aveva evidenziato che dall’esame della documentazione ricevuta è emerso cheI «il Comune di Messina non ha garantito per l’anno 2014 la copertura al livello minimo del costo complessivo della gestione dei servizi a domanda individuale fissato al 36%». Nel 2014, infatti, Palazzo Zanca ha garantito una copertura del 13,95% , percentuale ben al di sotto di quella prevista dalla legge per i servizi a domanda individuale.

I servizi a domanda individuale raggruppano quelle attività gestite dall’ente che non sono intraprese per obbligo istituzionale, vengono utilizzate a richiesta dell'utente e, infine, non sono erogate per legge a titolo gratuito. Ad ogni servizio a domanda individuale corrisponde un costo, per il quale il Comune deve prevedere – così come impone la legge – una copertura minima del 36% , attraverso il contributo degli utenti che usufruiscono del servizio stesso. Al Comune di Messina i servizi individuali erogati riguardano: asili nido; refezione scolastica; impianti sportivi; spettacoli; mercati; disinfestazione; trasporto alunni; assistenza.

Il consigliere comunale dell’Udc, Franco Mondello (nella foto), denuncia che il problema della copertura minima del 36% non è stato ancora risolto e l’ente rischia, anche per il 2015, una nuova sanzione, destinata a tramutarsi in una riduzione dei trasferimenti statali. Circostantanza che – secondo il consigliere Mondello – il Comune di Messina non può assolutamente permettersi in questo momento di ristrettezza economica. L’esponente centrista, quindi, ha invitato il ragioniere Cama a predisporre un atto con cui inchiodare i dirigenti alle proprie responsabilità, sollecitandoli a provvedere immediatamente a garantire per i servizi a domanda individuale la copertura minima che la normativa vigente impone.

La sanzione gia comminata per il 2014 dal Ministero e quella che il Comune rischia di vedersi piombare addosso anche per il 2015 saranno al centro della commissione bilancio, convocata per oggi in seduta straordinaria, alla presenza dell’assesesore Signorino, del segretario/direttore generale Le Donne e del ragioniere generale Cama.

Probabilmente, arriverà questa mattina in commissione anche la notizia della nomina da parte della Regione del commissario ad acta per il consuntivo 2014. Si tratta di Daniela Leonelli, della quale è atteso a breve l’insediamento.

Il rendiconto 2014, è ancora al vaglio del Collegio dei revisori dei conti, che hanno chiesto all’amministrazione di integrare la documentazione allegata alla delibera approvata in giunta a fine giugno. Il termine per l’approvazione del documento finanziario è scaduto il 30 aprile, il Comune è in forte ritardo. Come ogni anno, peraltro. La nomina del commissario ad acta, infatti, non è una novità da queste parti, ma una triste consuetudine.

Danila La Torre