Società

Anno giudiziario a Messina, appello dei penalisti: “La professione è morta”

MESSINA – L’apertura dell’anno giudiziario 2023 nel distretto di Messina è stata l’occasione, per i rappresentanti della categoria intervenuti, per sollevare il velo sulla crisi dell’avvocatura.

Lo ha fatto anche la Camera Penale Erasmo da Rotterdam. “Il covid 19 è davvero passato?”, si chiede il presidente Filippo Mangiapane. Nell’intervento, il legale che guida la sigla dei penalisti spiega che nel distretto oggi l’avvocatura penale vive per l’80% col gratuito patrocinio. “Il ministero della Giustizia ha avvertito: 50 milioni spesi nel 2022 per patrocinio e di fese d’ufficio sono troppi. Si taglia? Quanti avvocati resteranno disoccupati?”, si chiede la Camera.


Insomma troppi avvocati penalisti sono prossimi al fallimento, spiega Mangiapane, che boccia la riforma Cartabia, che svilisce il ruolo sociale degli avvocati. “L’ufficio legislativo del Ministero conta tanti teorici – spiega Mangiapane – ma manca anche un solo avvocato penalista, di Foro, che pratica cioè la professione e la quotidianità delle aule di giustizia.”


Anche la Camera Civile e l’Ordine degli Avvocati di Messina hanno posto l’accento sulla fuga dalla professione e sulle difficoltà dell’avvocatura in generale.