cronaca

Asm Taormina, una condanna e in 8 a processo per gli appalti sospetti

MESSINA – C’è una prima condanna rilevante, ma ci sono anche diverse assoluzioni, al processo per gli appalti dell’Asm di Taormina, sfociata il 3 novembre scorso nel terremoto societario e le sospensioni del funzionario Santo D’Agostino. Quest’ultimo affronterà il processo a partire dal prossimo inverno. Intanto, però, l’imprenditore Francesco Cipolla è stato condannato a 5 anni di reclusione.

La decisione è del giudice Tiziana Leanza che ha chiuso il vaglio preliminare dell’inchiesta disponendo il rinvio a giudizio di 8 persone ed ha emesso invece la sentenza per gli altri 4 indagati che hanno scelto il rito abbreviato, “chiudendo la partita” di primo grado già in questa fase.

Affronteranno il processo e sarà davanti al Tribunale Collegiale che verrà stabilito se sono colpevoli e innocenti, a partire dal prossimo 16 novembre: lo stesso D’Agostino e gli imprenditori Alfio Lo Pinto e Giuseppe Sabato di Taormina; Giuseppe Piccolo di Fiumedinisi; Carmelo Portogallo di Mascali, Salvatore Vercoco di Biancavilla e Antonino Giacona di Mascali; infine Agostino Pappalardo (62) di Taormina. Lo Pinto, difeso dall’avvocato Antonio Scarcella, è stato comunque prosciolto dal più grave dei rari contestati, quello di corruzione in concorso con D’Agostino.

Condanna a 5 anni, invece, per Cipolla, che dovrà anche pagare all’Asm 390 euro ed è stato interdetto in perpetuo, ma incassa anche una assoluzione parziale. Scagionati invece i catanesi Pietro Monaco e Vincenzo Caserta, assolti con formula piena.

L’Asm è parte civile, assistita dall’avvocato Giovanni Mannuccia, mentre gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Orazio Carbone, Gianluca Gullotta, Isabella Barone, Antonio Noè, Antonio Scarcella e Giuseppe Floresta.

A condurre le indagini è stata la Polizia di Taormina, guidata dal commissario Fabio Ettaro, che ha ricostruito i retroscena di tutti i lavori affidati dall’azienda acquedotti nel 2020.

avvocato giovanni mannuccia