Incompatibilità dell’assessore De Cola: Trischitta diffida Accorinti

Trascorsi più di due mesi dalla presentazione dell’interrogazione sull’incompatibilità dell’assessore De Cola in base a quanto prevede la legge adesso il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta ha inviato una diffida ad Accorinti dandogli 30 giorni di tempo.

Il 29 marzo infatti Trischitta aveva depositato un’interrogazione al sindaco con richiesta di risposta scritta urgente sull'applicabilità dell'art. 78, comma 3, del Testo Unico Enti Locali al caso “dell’assessore-ingegnere Sergio De Cola” in merito alla delega conferitagli alle Politiche del territorio, Attività edilizia, Lavori pubblici e Difesa del suolo (leggi qui l’articolo).

Nell’interrogazione l’esponente di Forza Italia ricordava la normativa in materia di incompatibilità sia a sentenze dell’Anac (l’autorità anticorruzione) che a disposizioni dell’Ordine nazionale degli ingegneri.

De Cola è iscritto all’ordine degli ingegneri dal 1980 e dal 1988 è socio dello Studio De Cola & associati. Nel giugno del 2013 diventa assessore con delega all’urbanistica, e non lascia la carica all’interno dello studio (né si sospende dall’Albo degli ingegneri) per 2 anni e mezzo. L’assessore si è dimesso da socio solo nel febbraio 2016, restando peraltro all’interno dello studio (dove ci sono anche i suoi fratelli), come consulente.

Nell’interrogazione di marzo Trischitta ricordava come in base al testo unico degli Enti locali, art.78: “I componenti della giunta competenti in materia di urbanistica devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia nel territorio da essi amministrato. E questo non riguarda soltanto gli assessori all’urbanistica ma tutti i componenti della giunta per evitare che possano sussistere anche solo potenziali ipotesi di interessi personali”.

Una sentenza dell’Anticorruzione, datata 14 dicembre 2016 in merito all’assessore all’urbanistica del Comune di Roma evidenziava le motivazioni del divieto “ anche nei casi in cui il rischio sia solo potenziale (conflitto d’interesse potenziale)e nei casi in cui non si sia estrinsecata concretamente nella presentazione di una pratica, ma sia potenzialmente in grado di minare le condizioni d’imparzialità richieste nell’esercizio delle funzioni di amministratore”.

Per l’Anac evidenzia l’incompatibilità ricorre per il solo fatto che gli assessori possono essere portatori di interessi personali o trovarsi in posizione di conflittualità ovvero anche solo di divergenza rispetto ad interessi generali.

L’assessore socio di uno studio di progettazione con sede nel territorio municipale è potenzialmente idoneo a raffigurare l’ipotesi di incompatibilità-si legge nella decisione dell’Anac- La mancata partecipazione diretta dell’assessore alla pratica presentata all’ufficio anche se curata da altri associati non lo solleva dalla personale responsabilità politica e deontologica. Le pratiche infatti sono indirettamente riconducibili al medesimo. La norma mira a prevenire l’indebita influenza sulla volontà del personale amministrativo esercitata dal professionista e che deve ritenersi anche in misura potenziale”.

Nell’interrogazione Trischitta chiedeva al sindaco l’elenco di tutte le pratiche presentate dallo studio De Cola dal 2013 ad oggi (sia personalmente sia da parte degli associati, come l’ingegnere Bruno De Cola o gli architetti Oreste Marrone e Walter Parlato) nonchè l’elenco di tutte quelle presentate precedentemente al 2013 (data dell’elezione del sindaco e della nomina di De Cola ad assessore)che sono state esaminate ed esitate dal 2013 fino ad oggi.

“Ad Accorinti avevo chiesto se intendesse revocare immediatamente le deleghe conferite all'assessore Sergio De Cola ed eliminare le gravi violazioni di legge sino ad oggi dallo stesso commesse- spiega nella diffida Trischitta- Quali erano i motivi per i quali pur essendo a conoscenza dell'incompatibilità assoluta prevista dall'art. 78 del Testo Unico Enti Locali, confermata dall’Anac, dalla Suprema Corte di cassazione e dall’ordine nazionale degli ingegneri non avesse ancora provveduto a revocare le deleghe alle Politiche del territorio, Attività edilizia, Lavori pubblici conferite ed esercitate dall'assessore ingegnere Sergio De Cola. Fino ad oggi nonostante siano trascorsi 72 giorni, non ha inteso rispondere all'interrogazione né ha fornito gli elenchi, da qui la diffida ad adempiere alle richieste formulate con l'interrogazione depositata il 29 marzo esponendo eventualmente anche le ragioni del ritardo, ed in particolare chiarire se intenda revocare le deleghe e perché non l’ha ancora fatto nonostante l’incompatibilità assoluta”.

Rosaria Brancato