L’avvocato Aurelio Maiorana, già consigliere dell’Ordine di Messina, denuncia il “silenzio assordante” del Consiglio dell’Ordine in periodo di piena crisi coronavirus.
Di seguito, l’intervento del legale che sollecita il Consiglio a operare come punto di riferimento della categoria.
“Siamo ormai in piena crisi, in guerra contro il peggiore dei nemici: quello invisibile. In questo momento, dunque, è necessario (ri)trovare unità e piena condivisione degli intenti. Non posso, però, fare a meno di rilevare il silenzio assordante del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina in una fase così delicata.
Non lo denuncio con vena polemica, ma con spirito squisitamente costruttivo e propositivo. Invito, quindi, il nostro Consiglio dell’Ordine – quale prestigiosa e autorevole Istituzione – a recuperare il ruolo che da sempre ha ricoperto quale faro per la categoria e per la collettività tutta.
Non esiti a contestare le recenti disposizioni governative in materia di giustizia proponendone modifiche e/o integrazioni (innumerevoli sarebbero le istanze al riguardo…) – al pari di quanto lodevolmente compiuto da numerosi altri COA e da instancabili associazioni di categoria, soprattutto di rappresentanza giovanile – non tergiversi nel richiedere l’intervento della Cassa Forense nelle forme che verranno individuate come sostenibili ma al contempo immediate e non lesini il proprio contributo a sostegno di tutti i cittadini.
Nei momenti più difficili e tristi della storia italiana proprio gli Avvocati hanno saputo recitare un ruolo propulsivo. Si confronti con gli altri Ordini professionali, monitori le proprie disponibilità, verifichi la compatibilità normativa e amministrativa, ma appronti una risposta (seppur parziale) all’emergenza in atto nei tempi che la situazione impone.
Rispettosamente mi astengo dal fornire suggerimenti al riguardo e rimango, unitamente a numerosissimi Colleghi, in fiduciosa attesa degli interventi auspicati anche per il recupero dell’orgoglio di appartenenza ormai sempre più affievolito.”