Cronaca

Call center Cup in tilt, accordo tra “Asso” e le 4 aziende sanitarie: “Mai più disservizi”

MESSINA – Ogni giorno riceviamo le segnalazioni di cittadini esasperati perché non riescono a parlare con il Centro unico prenotazioni. Persone che hanno bisogno di prenotare urgenti visite mediche. Lo scorso 10 settembre la cooperativa sociale “Asso”, che gestisce il servizio, ha esposto in una nota le sue ragioni: “Riceviamo un volume annuo di telefonate ben superiore a quello previsto nel bando di gara, con picchi superiori a 190mila telefonate al mese. Il servizio è cresciuto sempre di più dal luglio 2022. Dalle previste 2500/3000 circa siamo passati a quindicimila chiamate al giorno”. Da qui una serie di proposte alle aziende sanitarie per evitare i disagi agli utenti. Raggiunta da Tempostretto, la presidente di “Asso”, Cristina Gallinucci, annuncia che “finalmente l’accordo con le quattro aziende sanitarie messinesi c’è: rafforziamo l’organico degli operatori del Cup, con quindici operatori in più, e pure l’intelligenza artificiale ci aiuterà, in determinati casi, a venire incontro alle esigenze di chi chiama. Entro la fine di ottobre, in un mese, contiamo di eliminare ritardi e disservizi”.

Spiega la presidente: “Con Asp, Papardo, Irccs Bonino-Pulejo e Policlinico G. Martino stiamo firmando questo nuovo contratto, per circa 400mila euro, e ogni aspetto è stato definito. Già undici operatori sono operativi e altri quattro li stiamo formando. Si tratta di un servizio delicato che non può essere svolto senza formazione. In tutto avremo e 60 operatori solo per il call center del Cup, dato che chi lavora per noi svolge in realtà più funzioni”.

In generale, “con una settantina di persone garantiremo al meglio il servizio. I cittadini hanno ragione a lamentarsi ma la crescita esponenziale delle richieste ha creato questo disservizio, che in un mese terminerà”. Gallinucci tiene pure a evidenziare il “significativo investimento in Sicilia da parte della nostra cooperativa. Abbiamo assunto 20 persone con disabilità nell’Isola. Un valore aggiunto. Il fatto di essere pagati a canone fisso, e non a telefonata, ha richiesto un sacrificio, un impegno notevole a nostre spese, per crescere a livello professionale”.