Politica

“Cari politici vi scrivo, la crisi c’è e voi dovete darvi da fare per noi cittadini”

Pubblichiamo la lettera aperta di una lettrice, Alessia Pettinato, alla nostra classe dirigente.

Sono Alessia e sono di Fondachelli, un bellissimo paesino in provincia di Messina. Faccio la farmacista e mi piace farla. Ma oggi non riesco a far finta che tutto vada bene. La mia è una voce come tante… Per questo vorrei che chi legge queste parole si facesse sentire, nel tentativo di salvare questo Paese che tanto amiamo. L’Italia è fatta da italiani che hanno sempre lavorato, e di certo non è un popolo di vigliacchi. Mi rattrista vedere padri che piangono per mantenere le famiglie, o ricchi politici in tv litigare per le sorti di un’Italia che cade a pezzi. E noi giovani per che cosa studiamo ormai? Per andare all’estero.

Io ho deciso di rimanere perché sono nata qui e qui voglio creare la mia famiglia, ma ci è stato precluso anche questo. Oggi non si può essere così incoscienti da mettere al mondo un figlio. Politico che leggi, smettila di dirmi che la crisi è finita, siamo stanchi di parole e bugie. Almeno per un giorno leva la cravatta e quel bel vestito e fai un giro dal panettiere o dall’operaio. Sii più trasparente. Parla con la gente. Sono loro la tua forza.

“Politico, parla il linguaggio dei ragazzi e della gente”

Ma non parlare il tuo linguaggio, parla in modo che ti capiscano anche i ragazzi, quelli che grazie a te (!) non credono più nella politica. Ricordati che senza l’appoggio della gente non vali proprio niente. Mi chiedo, caro il mio politico, non sei stanco di sentirti dare del ladro? Sul serio non ti pesa che ci mantieni nella fossa, invece di lasciarci affossare da soli? Non hai voglia di ritirarti, lasciando il posto a qualche nuovo giovane volto, con tanta voglia di fare ? Che magari farà meglio di te.

E tu potrai goderti la tua meritata pensione, anche se un po’ troppo direi, in confronto a quella dei miei nonni che non hanno vestiti belli come i tuoi ma la schiena un po’ più curva. E poi, caro il mio politico, resta una persona normale, mantieni uno stile di vita sobrio. Quello che chiediamo non è certo la perfezione ma solo amore per il tuo Paese. Sono certa che questo invoglierebbe la gente a tornare a scegliere con passione l’uomo e la donna meritevoli di fiducia. Noi siamo stanchi di te, niente dura per sempre , “per sempre” è una bugia. Tutto quello che abbiamo è in mezzo a un ciao e un arrivederci.

Alessia Pettinato

Piccola nota del direttore

Ringrazio la lettrice per la sua lettera appassionata e vorrei solo aggiungere, come stimolo alla riflessione, che anche noi elettori ed elettrici dobbiamo fare la nostra parte. La nostra parte al momento del voto e della partecipazione civile e politica.

Spesso la classe dirigente, anche in una fase di crisi della politica e dei partiti, è il frutto di ciò che vive nella società cosiddetta civile. E noi, quando votiamo e partecipiamo come cittadini consapevoli e attivi nei territori, dobbiamo incalzare chi ha responsabilità con intelligenza e passione. Quella stessa passione che emerge da questa lettera. Non rassegniamoci. (M.O.)