Politica

Caso Croce, un altro colpo di scena: “Così le dimissioni non sono valide”

MESSINA – Ennesimo colpo di scena sul caso Croce. Non si parla della vicenda giudiziaria dopo l’arresto di due giorni fa ma delle dimissioni da consigliere comunale arrivate nella tarda serata del 15 marzo, attraverso un indirizzo Pec che, però, non essendo il suo, di fatto le invalida. A spiegarlo è stato il presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi, che contattato telefonicamente ha annunciato che le dimissioni “non sono conformi alle regole dettate dalla normativa vigente. Dobbiamo accertarci che la comunicazione sia veritiera e la norma prevede che si presentino in Consiglio comunale. Ovviamente non può farlo visto le restrizioni a cui è sottoposto. Potrebbe quindi farlo con una Pec personale o con una comunicazione autentica da un notaio”.

Pergolizzi: “Il 18 la presa d’atto della sospensione”

“Certamente – ha proseguito – la tipologia non è stata quella giusta, perché la comunicazione è stata inviata da un avvocato che dice di parlare a nome di Croce, ma lo dice lui e sta alla presidenza doverlo verificare. La legge non prevede queste modalità”. Intanto il Consiglio tornerà a riunirsi lunedì 18 marzo e all’ordine del giorno ci sarà anche Croce: “Sì, a quanto già fissato è stata aggiunta la presa d’atto per la sospensione di Croce disposta dalla prefetta Cosima Di Stani. Intanto la norma prevede che resteremo in 31, la norma lo prevede. Quando e se arriveranno le dimissioni nella maniera giusta ci porremo poi il problema di chi subentrerà”. Almeno sulla carta potrebbe passare poco tempo, ma non è detto. Il candidato numero uno per subentrare è Alessandro Russo, in quota Pd e candidato con la lista De Domenico sindaco alle scorse elezioni.