cronaca

Caso Lombardo. “Non è un nuovo caso Cucchi”

Riceviamo e pubblichiamo un estratto delle considerazioni dell’avvocata Yvonne Posteraro, legale di uno degli indagati del caso di Enrico Lombardo.

“E’ tempo di rompere il silenzio serbato fino ad oggi sul caso ormai accumunato al caso Cucchi”, esordisce il difensore, ricordando come si è arrivati al provvedimento di archiviazione dell’indagine: il giudice per le indagini preliminari ha fissato l’udienza camerale e, malgrado la richiesta di archiviazione del pubblico ministero, ha disposto una integrazione degli accertamenti rimandando gli atti al Pm ed ha valutato gli esiti dell’attività di integrazione, ritenendo di non dover accogliere la seconda opposizione alla richiesta di archiviazione della signora Galeani, dichiarandola “inammissibile” poiché carente dei presupposti per un’integrazione di indagine.

“Se si vuole giustizia e non cercare vendetta o cercare a tutti i costi un responsabile, bisogna dire le cose nella loro intrinseca ed estrinseca verità. La Corte di Cassazione che non ha annullato proprio nulla né ha accolto con rinvio il ricorso proposto dalla persona offesa. Più semplicemente, senza entrare nel merito del ricorso, rispetto al quale lo stesso Procuratore generale presso la Suprema Corte di Cassazione
aveva già chiesto l’inammissibilità in un articolato provvedimento, si è semplicemente spogliata del
potere di giudicare un atto che non è di sua competenza, inviandolo al Giudice competente.

Ogni caso è singolare e non può essere accomunato ad altri, associare il caso Lombardo, poiché se da un lato ci sono i familiari di una presunta vittima che chiedono giustizia, dall’altro vi sono gli indagati rispetto ai quali non si può emettere alcun giudizio di colpevolezza fino ad una eventuale sentenza di condanna definitiva. Rimane ferma la fiducia nell’operato della magistratura che senza dubbio non si lascerà travolgere dall’onda mediatica appositamente creata e si attende fiduciosi l’esito della decisione.”