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Caso Miramare, il primo aprile Sgs stipulerà l’agognato contratto col Comune di Reggio – VIDEO

Si è svolta stamattina presso il Cineteatro Metropolitano di Reggio Calabria una conferenza stampa, convocata dall’Sgs per l’affidamento del Grande Albergo Miramare. Un incontro coi giornalisti voluto dalla società per spiegare i motivi del “rallentamento” dell’iter per la firma del contratto.
Nel mese di febbraio infatti era stato lo stesso Comune reggino ad annunciare la fine di un procedimento lungo e complesso che aveva visto infine l’assegnazione alla società Sgs vincitrice del bando della gestione quindicennale (con possibile ulteriore proroga quinquennale) della prestigiosa struttura ricettiva ubicata in “via Marina Alta”, nel cuore della città.

L’avvocato Alessandro Andriani

La convocazione

Un ritardo – dichiara ai nostri microfoni uno dei legali della società l’avvocato Andriani – che non imputiamo alla parte politica di cui anzi vogliamo sottolineare l’impegno e l’apertura sia da parte del sindaco Giuseppe Falcomatà sia da parte dell’assessore alle attività produttive Irene Calabrò, bensì alla macchina burocratica che fino a poco fa sembrava inceppata. E’, infatti, arrivata poco prima dell’inizio della conferenza stampa la convocazione da parte degli uffici competenti per la firma del contratto fissata per il prossimo primo aprile. Un’ottima notizia – così l’avvocato Andriani – che accogliamo soddisfatti e speriamo possa innescare l’iter successivo che vedrà riaperte le porte del Miramare, un’apertura che la città aspetta da troppo tempo“.

L’avvocato Fabio Furci

Fiducia piena

Positiva anche la dichiarazione dell’altro legale dell’Sgs, avvocato Fabio Furci: “Il nostro maggiore interesse è iniziare il prima possibile i lavori all’interno della struttura. Con la convocazione fissata per il primo aprile e la stipula del contratto tutti i nodi si dovrebbero sciogliere. Siamo fiduciosi”.
Le questioni di fondo stanno nella transazione con Palazzo San Giorgio – precedentemente definita, ma poi “misteriosamente” andata a monte – che andrà a sancire la contestuale rinuncia all’intero contenzioso giudiziario da parte dell’aggiudicatario e, d’altro canto,