Bilancio di previsione 2015 ancora impantanato. Meno 2 alla scadenza dell’ultimatum del commissario

Quando mancano solo 2 giorni alla scadenza dell’ultimatum dato dal commissario ad acta Nicolò Lauricella all’amministrazione Accorinti (vedi qui), non sono ancora arrivati a destinazione, cioè sulla scrivania del Collegio dei revisori dei conti, né il riaccertamento straordinario dei residui né la rimodulazione dello schema di bilancio. L’iter per l’adozione del bilancio di previsione 2015, dunque, era e resta impantanato.

La diffida firmata dal funzionario regionale, datata 3 febbraio, non ha sortito gli effetti sperati. I revisori dei conti, che aspettavano la documentazione sui residui già giovedì scorso, cominciano a mostrare una certa insofferenza, anche se non hanno alcuna voglia di alimentare polemiche e in un momento così delicato preferiscono non rilasciare dichiarazioni.

A questo punto, però, vista l’imminente scadenza del 13 febbraio, sembra del tutto improbabile che l’amministrazione riesca a rispettare il termine di 10 giorni concesso dal commissario ad acta e consegnare al collegio dei revisori, entro sabato , il riaccertamento dei residui e lo schema di bilancio rimodulato.

Scaduto il termine, il commissario Lauricella potrebbe decidere di procedere – ai sensi della norma vigente – in via sostitutiva, come peraltro aveva annunciato nella nota inviata la scorsa settimana al sindaco Renato Accorinti e per conoscenza al presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, al segretario generale, Antonio Le Donne, al ragioniere generale Antonino Cama ed al Collegio dei revisori dei conti .

Intanto, in assenza di bilancio restano i piedi tutte le emergenze, in primis quella delle mense scolastiche, il cui servizio – nonostante gli annunci dell’assessore Patrizia Panarello – è fermo dal 12 gennaio.

Come se il clima di Palazzo Zanca non fosse già abbastanza teso a causa del nodo bilancio, c’è adesso anche il report dell'organizzazione indipendente "civico97 a incupire ulteriormente gli animi degli amministratori comunali, bocciati sulla trasparenza per non aver rispettato gli obblighi introdotti dalla legge anticorruzione (vedi qui)

Il Comune di Messina risulta tra i cinque comuni valutati inadempienti per l’erronea scelta del formato della Relazione annuale del responsabile della prevenzione della corruzione. «La condotta posta in essere…rappresenta una Pubblica Amministrazione distratta, poco attenta, non adeguatamente sensibilizzata, dunque, al valore del corretto adempimento delle prescrizioni in materia di anticorruzione», si legge testualmente nel report.

Palazzo Zanca risulta inadempiente anche sul fronte della formazione da dedicare specificamente alla prevenzione della corruzione. «La programmazione di corsi di formazione non è stata consentita dalla condizione di pre-dissesto finanziario», è stata la giustificazione fornita dall’ente, che ha comunque assicurato «che a detta carenza è stata sopperita con la diffusione di circolari e note dirette ai dipendenti in merito agli adempimenti in tema di anticorruzione».

Il Comune di Messina, poi, al pari di altri enti locali, non effettua come dovrebbe la rotazione del personale, cioè l’alternanza tra più soggetti nell’assunzione di decisioni e nella gestione delle procedure amministrative. Per la legge, l’avvicendamento di ruoli e posizioni riduce fortemente il rischio che vengano a crearsi, tra soggetti incaricati di un ruolo amministrativo ed utenti esterni, rapporti da cui possano sorgere abusi e accordi di natura non lecita.

L’ente messinese, infine, non si è ancora dotato del Codice di Comportamento, ma si è giustificato spiegando che il Codice in questione è stato formalmente aggiornato secondo le previsioni contenute nel d.P.R. 62/2013, ma non approvato.

In merito alle inadempienze riscontrate nel report dell'organizzazione indipendente "civico97", interviene con una nota l’associazione politica “Capitale Messina”, che – dopo aver analizzato i vari aspetti messi in luce nel report – chiosa: «La difesa della legalità, però non si afferma con gli slogan, ma con gli atti amministrativi».

Danila La Torre