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Coronavirus. Dopo tre giorni bloccato a Villa, l’odissea di Fabio è finita nella notte VIDEO

«Non ci credo fino a quando non metterò piede a casa». L’odissea del messinese Fabio Nostro che ieri aveva raccontato la disperazione dal piazzale di Villa San Giovanni è finita nella notte. Lui, come tutti gli altri siciliani bloccati nel parcheggio in prossimità degli imbarchi per raggiungere Messina, è a casa. Nella sua casa.

E’ arrivato in tarda notte, con una corsa extra organizzata proprio per far traghettare oltre una cinquantina di mezzi che ancora erano rimasti bloccati sulla sponda calabrese. Un incubo durato 72 ore, due notti trascorse nel piazzale Anas che porta agli imbarchi. Al freddo, in auto, senza assistenza. In mezzo a tanti altri che si erano messi in viaggio quando ancora l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio non era entrato in vigore e che si sono ritrovati a non sapere se e quando sarebbero davvero riusciti a tornare nella loro Sicilia.

Fabio è messinese, ha 45 anni, è tornato perché il cantiere in cui lavorava in Francia ha chiuso a causa dell’emergenza Coronavirus. Insieme a tanti altri colleghi italiani è partito in auto diretto a Messina, dove ha la residenza. Non poteva più restare a Parigi anche perché l’albergo dove alloggiavano ha chiuso. Non aveva altra scelta. Come lui tanti nel piazzale di Villa San Giovanni. Storie diverse unite dalla necessità di tornare a casa non per vacanza ma per urgenza.

Ieri, dopo un’intera giornata di ansia e preoccupazione, la notizia è arrivata in tardissima serata. Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha autorizzato il traghettamento di questi ultimi siciliani rimasti per tre giorni ostaggio di un corto circuito normativo, burocratico, politico. Non potevano essere loro a pagare gli scontri di questi giorni sulla Sicilia “blindata”, ma mica poi tanto. E allora il sollievo è arrivato solo quando li hanno avvisati che potevano salire in auto e incolonnarsi verso l’imbarco della nave che li avrebbe portati a Messina.

L’arrivo a casa in nottata, subito una doccia e finalmente qualche ora di riposo in un letto. Il viaggio di Fabio Nostro dalla Francia era iniziato addirittura domenica. E’ stato in auto per quattro giorni. Adesso è iniziata la sua quarantena, ma è a casa e questa è la cosa più importante. Nelle sue parole il grazie alle Forze dell’Ordine che in questi giorni sono state sempre presenti in quel parcheggio che resta uno dei peggiori simboli di questa emergenza Coronavirus.