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Coronavirus: in Sicilia e a Messina resta il divieto di passeggiata, anche con bimbi

In Sicilia ed a Messina resta il DIVIETO DI PASSEGGIATA. Il governatore Musumeci e il sindaco De Luca vanno in direzione opposta al governo che con una circolare autorizzava “la passeggiata con i bimbi” e ribadiscono il no. La circolare infatti afferma che, un solo genitore per volta e solo nei pressi della propria abitazione, può fare una breve passeggiata con i figli minori. L’unica passeggiata concessa è quella con i propri cani (nei pressi di casa e solo il tempo per i loro bisogni), o per motivi terapeutici attestati dal medico.

De Luca: a Messina non si passeggia

Non posso credere che il Ministro degli Interni non si sia reso conto del pericolo al quale ha esposto tutti i cittadini con l’ultima circolare di ieri- tuona De Luca che tanto per cambiare ce l’ha con la ministra Lamorgese- Nella circolare si afferma   che il divieto di spostamento non comprende la possibilità, per un solo genitore per volta, di camminare con i propri figli minori, purché tale passeggiata si svolga in prossimità dell’abitazione. Sembra di assistere alla fiera dell’insipienza, in cui prima si raccomanda alle persone di non uscire di casa, si comminano sanzioni  per la violazione delle disposizioni, e poi come se nulla fosse, si dice ai cittadini che possono portare i bambini a passeggio, purché la passeggiata avvenga in compagnia di un solo genitore per volta e in prossimità dell’abitazione. Come se queste fossero garanzie o misure sufficienti a prevenire il contagio”.

Non abbassare la guardia

Secondo De Luca non è ancora il momento di abbassare la guardia, soprattutto al Sud. Proprio oggi il Presidente della Regione Lombardia ha dichiarato che finalmente, dopo oltre 1 mese di isolamento, la curva del contagio sembra invertire il suo trend. Al Sud però, dove l’allarme è arrivato dopo rispetto alle Regioni del Nord, ancora non si è registrato il picco del contagio. Proprio per questo secondo il sindaco è bene continuare a restare a casa e uscire solo per le motivazioni strettamente necessarie.

Sì solo le passeggiate terapeutiche

Dal 13 marzo sono state chiuse le ville, i parchi e i giardini pubblici e dal 18 marzo  un’altra ordinanza vieta il passeggio in pubblico e l’attività sportiva. “Non ho nessuna intenzione di consentire passeggiate o attività motorie di qualsiasi tipo- conclude De Luca- se non le sole passeggiate terapeutiche per  garantire ai familiari di soggetti diversamente abili di accompagnare i loro cari in queste uscite che rappresentano per il momento l’unica alternativa alle terapie riabilitative che sono state purtroppo sospese. Al di fuori di tale ipotesi, restate a casa. Uscite solo se strettamente necessario”.

Divieto di passeggiata in tutta l’isola

Stessa posizione per il governatore Musumeci che da Palermo ribadisce a chiare lettere: la nuova circolare del ministero dell’Interno in Sicilia non si applica. “Mi riferisco alla possibilità che viene concessa ai minori di poter fare, in compagnia di un genitore, la passeggiata vicino casa- spiega il Presidente- Io ho l’impressione che in Sicilia si sia perso il punto di riferimento, nel senso che siamo tutti convinti che il peggio sia già passato e quindi possiamo permetterci anche qualche lusso.  Non è così. Non lasciamoci condizionare dalle notizie che arrivano dal Nord. Dobbiamo rimanere a casa perché rischiamo di bruciare tutti i sacrifici fatti in questo mese. Dobbiamo resistere ancora qualche altra settimana”

Solo per motivi terapeutici


Per quanto riguarda i casi di persone affette da particolari patologie, Musumeci ammette una deroga. Se certificati dal medico di famiglia possono fare un breve giro sotto casa, insieme al genitore.

Guerra contro nemico invisibile

“Siamo in guerra. Questo nemico non lo conosciamo, è invisibile, ma sappiamo che cammina con le persone, quindi più ci muoviamo peggio è. Si tratta di un ulteriore sacrificio. Prepariamoci al picco che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Il sistema sanitario siciliano sta facendo tutto il possibile per affrontare l’urto e vedrete che, con grande senso di responsabilità, se restiamo tutti uniti, ne usciremo bene da questa vicenda”.