Politica

De Luca boccia “Prima l’Italia” di Salvini: “Operazione camaleontica. La corsa alla presidenza della Regione continua…”

MESSINA – Il centrodestra resta diviso. La federazione “Prima l’Italia” di Salvini (benedetta dal leader di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Micciché), che guarda più al centro che a destra, non entusiasma Fratelli d’Italia. Anzi. Le truppe di Meloni sono in prima linea in Sicilia con La Russa e Lollobrigida a dettare la linea su Palermo e Regione. Con scelte che a cascata potrebbero avere ripercussioni su Messina, dove ancora il centrodestra non ha indicato chi scenderà in campo per le amministrative. Si attendeva un incontro tra Meloni e Salvini rinviato a chissà quando.

Cemtrodestra, la tensione resta alta

La tensione nella coalizione resta alta e le distanze restano. Soprattutto sulla eventuale ricandidatura di Musumeci. Una situazione critica, che fa gongolare l’ex sindaco di Messina e candidato alla presidenza della Regione Cateno De Luca (leader di Sicilia Vera). “Prima l’Italia? Sono rimasto talmente basito – ha commentato in una intervista all’AdnKrons – che ancora mi devo riprendere”. De Luca parla di operazione “camaleontica”, varata dalla Lega. “che perde sempre più consensi”, per racimolare voti al centro. E per “evitare il confronto con la Meloni”. Da Salvini l’ex primo cittadino prende le distanze. “Non lo sento da oltre un mese – dice ancora all’Adnkrons” – Non abbiamo niente da dirci. Dopo la mia ultima assoluzione perché ‘il fatto non sussiste’ mi sarei aspettato delle scuse da lui…”. Nell’intervista rilasciata a Rossana Lo Castro, De Luca va oltre il personale e fa una disamina politica a largo spettro. Definisce la strategia politica di Musumeci “poco lucida”; il Governo Musumeci “inclassificabile” in quanto “non ha fatto una sola riforma” (cita rifiuti e acqua) ed ha bocciato l’ipotesi di un “modello Draghi in Sicilia”.

“Ecco perché ho rifiutato la vicepresidenza…”

In un passaggio dell’intervista De Luca sottolinea, con tono perentorio, che non è previsto un eventuale suo passo indietro nella corsa alla presidenza della Regione e ribadisce di aver “rifiutato il massimo che mi avevano offerto: la vice presidenza della Regione con la delega al Bilancio. Non mi sono dimesso da sindaco per fare il secondo a qualcuno”. E conclude sostenendo “il centrodestra si è ricordato ora che esisto perché i sondaggi mi danno già al 20 per cento, ma il progetto che stiamo portando avanti fa proseliti…”.