Politica

De Luca: “Lo striscione sul ponte che unirà due cosche? Uno schiaffo ai siciliani onesti”

MESSINA – Corteo no ponte “Lo Stretto non si tocca” a Messina. Uno striscione non è piaciuto al leader di “Sud chiama Nord” Cateno De Luca e al sindaco Federico Basile. Il primo cittadino di Taormina e deputato regionale afferma: “Gli organizzatori della manifestazione No ponte devono prendere le distanze dallo striscione che ha sfilato per la città e in cui si riporta una frase che rappresenta un’allusione intollerabile. La frase riportata nello striscione, ‘Il ponte unirà due cosche anziché due coste’, è una dichiarazione di Don Luigi Ciotti (in origine di Nichi Vendola, n.d.r.), presidente di ‘Libera’, un uomo di chiesa che ha tutto il mio rispetto per il suo ministero e per le sue attività, ma che esempio sta dando con queste affermazioni? Una generalizzazione che fa male alla stragrande maggioranza di siciliani e calabresi onesti”.

Lo stesso giornalista e componente della segreteria nazionale del Pd Sandro Ruotolo, durante la diretta di Tempostretto, aveva citato l’affermazione di don Ciotti, a supporto della sua contrarietà alla grande opera. Aggiunge De Luca e il tema è stato ripreso dal sindaco Basile: “Perché dare dei mafiosi in maniera indiscriminata ai siciliani e ai calabresi ad ogni occasione? Perché nessuno si è posto il problema della presenza di quello striscione? Non si può dare spazio a queste esclamazioni. Io sono contro il Ponte di Matteo Salvini a vantaggio del corridoio Berlino-Palermo, ma non si può consentire che passi il messaggio che le grandi opere al Sud debbano necessariamente sapere di mafia”.

I presidenti delle Regioni querelino gli autori dello striscione

Per l’ex sindaco di Messina, devono intervenire “i presidenti delle Regioni Calabria e Sicilia, querelando gli autori di questo striscione”. A sua volta, così si esprime Basile: “Nel rispetto di tutte le espressioni democratiche, da cittadino e da sindaco, accolgo come ho sempre fatto ogni tipo di corteo o azione di comunicazione legale e leggitima. Ma quando un’azione di legittima democrazia diventa strumento di altro genere di comunicazione non posso non condannare un comportamento che prescinde dal tema della manifestazione. Ho letto il manifesto che è stato esposto durante il corteo no ponte … e davvero non capisco quale messaggio si voglia dare”.