Città in emergenza, Messinambiente: “Costretti a inseguire i rifiuti”. Si spulciano i costi

Un vicolo cieco. O forse un cane che si morde la coda. Scegliere la metafora giusta per descrivere la situazione della gestione rifiuti non è semplice ma c’è una certezza: uscire dalle sabbie mobili in cui lentamente continua a sprofondare il servizio è praticamente un’impresa impossibile. Così come si è rivelato impossibile affrontare tutta la spinosa questione dell’emergenza rifiuti in un’unica seduta convocata per ieri mattina dalle commissioni Bilancio e Ambiente. Gli ospiti convocati si sono presentati quasi al completo: c’erano l’assessore Daniele Ialacqua, il commissario di Messinambiente Giovanni Calabrò e il responsabile tecnico Roberto Lisi, il liquidatore dell’Ato3 Michele Trimboli. Tanti i quesiti posti dai consiglieri, tanti i punti che c’è bisogno di approfondire proprio mentre la città continua ad attraversare un’emergenza che non accenna a placarsi.

“Ci troviamo a inseguire i rifiuti e così giorno per giorno dobbiamo spostare personale e mezzi in base alle zone in cui c’è più bisogno, rivedere la pianificazione dei servizi per utilizzare le risorse a seconda delle esigenze e inevitabilmente non si riesce a coprire tutto quotidianamente” spiega l’ingegnere Lisi che non perde la fiducia e che però non riesce a non essere realista e a ribadire che con le risorse messe sul piatto e con la liquidazione sul collo Messinambiente non può fare di più. Anche il neo commissario Calabrò se n’è presto reso conto e, nonostante i salti mortali che la società sta provando a fare, uscire definitivamente da questa emergenza risulta ancora complicato.

Calabrò assicura che ieri sono state ripulite le zone in cui negli ultimi giorni si erano registrate le più grosse criticità, tra cui spiccano la zona nord, viale Giostra, villaggio Santo, San Jachiddu. C’è una squadra speciale che sta operando proprio per fronteggiare le situazioni più critiche, ma questo significa distrarre personale dalla normale programmazione e dunque in via Dogali ci si trova a dover operare secondo le priorità, rinunciando a servizi che però i cittadini pagano. Uno su tutti lo spazzamento: secondo il piano finanziario legato alla Tari 2015 i messinesi pagano 7.422.554,70 euro per lo spazzamento meccanico e manuale, ma Calabrò e Lisi non nascondono l’impossibilità di svolgere questo servizio, anche in considerazione del fatto che oggi Messinambiente ha solo 2 spazzatrici per un territorio che conta 800 km di strade. Mezzi che non ci sono ma ovviamente anche mezzi che si guastano e che hanno costretto la società a dover rivolgersi di nuovo all’esterno per noleggiare due mezzi per il trasporto in discarica per quattro giorni. Una scelta necessaria per evitare che l’impianto di Pace si trasformasse in una discarica e per scongiurare l’impossibilità di stoccare i rifiuti a Pace dovendo lasciare i mezzi pieni e che di conseguenza non avrebbero potuto effettuare la raccolta in strada. Ecco il circolo vizioso in cui opera Messinambiente, il cane che si morde la coda, una sorta di spirale infinita in cui ogni piccolo intoppo, anche solo il guasto di un mezzo, può mandare in fumo giorni di lavoro.

Un film esattamente uguale a quello visto negli scorsi anni, difficoltà note e di cui il Comune è perfettamente a conoscenza. Messinambiente sembra un malato in attesa di eutanasia, tutti sembrano attendere con ansia il passaggio della gestione rifiuti all’Amam per avere la possibilità di tornare a investire e a programmare a lungo termine, adesso però c’è la solita ed ennesima emergenza da inseguire e risolvere. C’è la zona che va da Ponte Gallo a Orto Liuzzo che ogni giorno produce 10 tonnellate di spazzatura contro le 2 di qualche mese fa, un problema legato al traffico di vacanzieri che in questo periodo si sono spostati sulla fascia tirrenica e al fatto che ci sono i comuni subito dopo Messina che hanno avviato la differenziata porta a porta costringendo i messinesi in vacanza e qualche furbo che non vuole differenziare a mettere i sacchetti in macchina e a buttarli da Ponte Gallo in poi. Per questo sono stati avviati dei controlli e sono già partite le prime multe, è stata istituita una squadra interforze Ato3, Polizia Municipale e Messinambiente che in un solo giorno ha firmato 120 verbali ad indisciplinati cittadini che gettavano l’immondizia fuori orario o in zone in cui non si potrebbe.

Per Calabrò dovrebbe esserci un controllo ancora più serrato sul territorio in modo da disincentivare i comportamenti incivili, Messinambiente dal canto suo provvederà a rivedere l’organizzazione del personale per ottimizzare le risorse a disposizione e nel frattempo continuerà ad operare per far fronte all’emergenza. Un’emergenza che ormai si è cronicizzata.

I consiglieri comunali hanno posto una serie di domande al commissario di Messinambiente e all’assessore Ialacqua e la nuova seduta fissata per oggi servirà ad avere qualche risposta. Giuseppe Santalco ha puntato i riflettori sulla perizia finanziaria che definisce i costi del servizio rifiuti per il 2015 e chiede di ridurre di almeno il 20% la spesa di 41.622.862,56 euro che i messinesi sborseranno con la Tari visto che alcuni servizi, lo spazzamento in primis, praticamente non esistono. E non sono mancati gli attacchi ad Alessio Ciacci, andato via senza firmare il capitolato e con una lettera durissima (VEDI QUI), esattamente in linea con molte altre firmate nei mesi scorsi, per reclamare quelle risorse che il Comune non aveva garantito neanche alla sua gestione, lasciando la città in un’emergenza pesantissima. Anche Franco Mondello ha stigmatizzato il fallimento di quell’esperienza e chiesto a Calabrò un nuovo progetto e programma finanziario che dica alla città in che modo si intendono gestire i rifiuti. Un coro unanime di consiglieri che vogliono sapere se si stanno sostenendo costi in più a causa dell’emergenza, vogliono approfondire i numeri della gestione rifiuti perché nelle prossime settimane dovranno approvare la Tari e dire ai cittadini che quest’anno la spazzatura costa esattamente come negli anni scorsi e la città è sempre più sporca, segnalano necessità di interventi nelle zone più disparate della città.
Oggi dovrebbe arrivare qualche risposta. La commissione servirà anche a discutere di Tari. La spazzatura messinese continua a rimanere sotto i riflettori.

Francesca Stornante