cronaca

Droga tra Messina e Torregrotta, i pusher avevano una talpa in Procura?

MESSINA – Gli spacciatori arrestati nell’ultimo blitz anti droga dei carabinieri tra Messina e Torregrotta avevano una talpa in Procura? A sollevare il sospetto sono le conversazioni intercettate negli ultimi giorni del dicembre 2023, in particolare una conversazione di Roberto Papale col cugino Antonio. I due esponenti del mondo della droga di Giostra erano impegnati in quei giorni a riorganizzare il traffico di droga, dopo l’arresto di alcuni di loro e in particolare dopo che viene “bruciato” proprio Salvatore D’Amore, che garantiva la base a Torregrotta.

La talpa in Procura

Nelle conversazioni intercettate Papale rimprovera i “complici” le modalità di lavoro, in particolare le modalità di conversazione, e rivela di aver saputo delle indagini in corso da una persona bene informata. “Qui vi hanno collegato tutti”, dice in una conversazione riportata dal giudice Salvatore Pogliese perché ritenuta significativa, e prosegue: “Chi è che me lo ha detto non si sbaglia… ci siete tutti… Maurizio e altre persone di quel lato e che a lui ora si era risaliti per il fatto che si sentiva con D’Amore…“.

Le soffiate in cambio di soldi?

Si legge nel provvedimento del giudice per le indagini preliminari: “Conosco uno che lavora alla procura che gli avrebbe rivelato i nomi delle persone indagate con D’Amore”. La clamorosa rivelazione non fa dormire sonni tranquilli ad Antonio Papale: “Ti ha detto anche il mio nome?”. E Roberto Papale risponde senza nessun tentennamento: “Mi pare ci sei… mi ha detto che c’era tutta la famiglia Papale… qui ci sono i cognomi Papale… altre persone di quella parte dei paesi di là… che questo combina un macello che è intercettato, ha cimici, ha telecamere montate, ha un sacco di chiamate che gli fermano i tossici con il peso 20 euro, 50 euro e 80 euro… cioè tu gli fai la chiamata e c’è chi non fa la chiamata nonché le tempistiche degli arresti…”, precisando che tali informazioni le aveva avute in cambio di denaro… “prima di andare devo uscire la moneta”.