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Ezio Cosenza racconta il lockdown di Messina: un video dalla città per la città VIDEO

MESSINA – “Missina: Lockdown“. Questo il nome dell’ultima fatica del giovane filmmaker siciliano Ezio Cosenza, che già nel 2018 raccontò la città dello stretto nel suggestivo elaborato cinematografico dal titolo “Missina”.

Com’è già facilmente intuibile dal nome, questa volta la narrazione dell’artista siciliano della cinepresa si è concentrata sul tema della pandemia e sulle varie fasi della sua evoluzione, sino a giungere al difficile periodo del lockdown.

Il video è in attesa del patrocinio del comune di Messina ed è stato realizzato con il supporto dei giovani archeologi di “ArcheoME” e della “Film Commission Messina”.

I messinesi protagonisti

Nel suo lavoro Ezio Cosenza predilige l’utilizzo dei droni ma non mancano anche tecniche di ripresa innovative: tra queste, la dislocazione in città di alcune “mini-tv” che appaiono nel video e per mezzo delle quali vengono ripercorsi fatti di cronaca legati al covid-19. Un vero e proprio “video nel video” che rappresenza metaforicamente la “finestra sul mondo” a disposizione dei messinesi durante il periodo delle chiusure.

Nel video un’affermazione, che è tuttavia anche una domanda: è finita la pandemia. Una pandemia della quale ancora si sentono gli effetti e che gli occhi del giovane filmmaker narrano concentrandosi sui principali luoghi d’incontro e socializzazione della città, spopolatisi durante il lockdown, come Piazza Castronovo.

Ma il fulcro dell’opera sono i protagonisti: gli stessi messinesi. Nel video, infatti, figurano commercianti, anziani e studenti ma anche figure istituzionali e il personale sanitario che tanto si è speso per fronteggiare la diffusione del coronavirus.

Un dono ai messinesi che hanno affrontato e superato la pandemia

«Lo scopo dell’opera -spiega Ezio Cosenza- non è soltanto tenere vivo nella memoria il ricordo di ciò che è stato, ma anche quello di commemorare i sacrifici di tutta la comunità ancora una volta strettasi nel medesimo dolore».

Ezio fa poi il paragone col suo primo lavoro: “Missina” era il gesto d’amore per la propria città da parte di un giovane in procinto di partire, “Missina: Lockdown” è invece un dono agli stessi messinesi che hanno saputo affrontare e superare questo duro e difficile periodo.