In un articolo comparso su “Tempostretto” a proposito della ben nota vicenda, si afferma che la stessa affonderebbe “le sue radici nel 2002, quando l’allora amministrazione Leonardi decise di sottoscrivere contratti di finanza derivata con la BNL”. In merito voglio ribadire alcune precisazioni, già peraltro fatte nel 2014.
Nessun “contratto di finanza derivata” fu mai sottoscritto dall’Amministrazione da me presieduta. La relativa proposta di delibera predisposta dagli uffici e sottoposta all’approvazione della Giunta nella seduta del 13.03 2003, non fu, infatti, approvata e fu restituita agli uffici per le perplessità che io stesso manifestai in merito.
Il riferimento al 2002, verosimilmente, riguarda l’incarico di consulenza affidato alla BNL per la definizione delle strategie di possibile trasformazione dell’indebitamento (del Comune) e per l’assistenza, consulenza circoscritta all’analisi del debito, analisi delle strutture di trasformazione dell’indebitamento e analisi degli scenari economici con espressa riserva di procedere o meno al perfezionamento delle conseguenti proposte. L’ iniziativa di carattere conoscitivo , a fronte dei primi consistenti tagli governativi nei trasferimenti agli enti locali (peraltro, carichi di debiti con la Cassa Depositi e Prestiti per i mutui contratti per la realizzazione di infrastrutture) era finalizzata ad esplorare, doverosamente, gli eventuali vantaggi conseguibili attraverso l’ utilizzazione degli strumenti recati dalla nuova normativa ( Finanziaria 2002) e utilizzati com’è ben noto, da gran parte dei comuni italiani. E ciò nella consapevolezza che, a fronte della complessità della materia, il Comune non disponesse al suo interno di professionalità dotate delle necessarie conoscenze.
Ma come evidenziato la conseguente proposta non fu mai approvata dalla Amministrazione che ho avuto l’onore di presiedere dal 28 maggio 1998 al 24 maggio 2003.