Appropriazione indebita, assolto l’editore Enzo Basso

E' stato scagionato in appello dall'accusa di appropriazione indebita Enzo Basso, il patron dello storico settimanale d'inchiesta Centonove. L'editore è comparso ieri davanti i giudici di secondo grado (presidente Sicuro) che hanno ribaltato il verdetto emesso nel 2016 assolvendolo con formula piena "perché il fatto non sussiste". In primo grado era stato condannato a 6 mesi e 600 euro di multa per il mancato passaggio dalla editoriale Centonove alla Consultant srl di un pagamento di 12 mila euro, versati dalla Regione Siciliana per la fornitura del servizio di rassegna stampa. Basso era stato imputato in qualità di amministratore legale di Centonove, che si era associata in ATI alla Consultant srl per aggiudicarsi il servizio di rassega stampa alla Regione.

Centonove era mandataria e stipulava i contratti, il compenso veniva erogato alla RTi che a sua volta doveva girare la somma alla Consultant srl per la quota parte. Un ultimo passaggio che non sarebbe stato effettuato, mentre la somma sarebbe rimasta alla prima società.

A denunciare la presunta irregolarità era stato Segio D'Ippolito, presidente del cda della Consulting.

Proprio questa vicenda, per la quale Enzo Basso viene adesso assolto, aveva dato il via ai controlli sul pianeta di società ruotanti intorno quella che editava il settimanale e che ha portato agli arresti di Basso, ed al nuovo processo di primo grado, la cui prossima udienza è prevista per il 20 febbraio prossimo.

Enzo Basso è stato difeso dall'avvocato Stefania Scotto.